MusicRaiser: musica a suon di crowdfunding

Sempre più social e autofinanziata: la musica ormai non è più solo reality, ma anche social e community, grazie a MusicRaiser.
“Raccontaci la tua idea e creiamo insieme una grande campagna promozionale per il lancio del tuo progetto musicale con i nostri servizi di crowdfunding, Wishow e Preorder”. Il claim parla chiaro: se sei un artista e hai bisogno di un incentivo, vieni da noi. MusicRaiser è il portale in cui una community di sostenitori e fan contribuiscono con un piccolo finanziamento a realizzare il sogno di musicisti e cantanti: produrre un disco loro.
L’idea nasce da Giovanni Gulino, vocalist di Marta sui Tubi, che nel 2012 ha inventato la prima ed unica piattaforma di crowdfunding musicale in Italia. I numeri parlano da soli: 60.000 utenti iscritti, la più grande community di sostenitori di progetti musicali in Italia e una delle più importanti in Europa. 1.700.000 euro raccolti, 500 progetti finanziati tra album, ep, edizioni in vinile, concerti, festival, tour, web radio, app, documentari, videoclip. Nel 2014 in Italia sono stati pubblicati 663 album, nello stesso periodo MusicRaiser ha finanziato 150 nuovi album.
Una novità interessante è anche il wishow, ovvero l’aiuto agli addetti ai lavori: coloro che devono montare lo spettacolo (quindi palco, SIAE, luci, buffet e altro) troveranno sostegno in tutto e per tutto.
Ecco come il founder parla della sua creatura:
“La nostra ‘mission’ è favorire la co-produzione sostenuta dai fan. Quindi ogni progetto che viene finanziato ci dà grande soddisfazione. Ci piace poi vedere che molti artisti, dopo una campagna di successo su MusicRaiser, trovano case discografiche che li pubblicano oppure agenzie di booking che gli organizzano i tour. Diversi artisti sono stati messi sotto contratto da major. Il ringraziamento più grande è per noi quando tornano per una nuova campagna”. [Fonte LaRepubblica].
Che dire: cercate anche voi un nuovo talento, magari così chi non è riuscito ad entrare nelle grazie di Amici&Co può ancora sperare.
Francesca Lizi