Le “Suicide Girls” spopolano sui social

La tendenza delle ragazze alternative diviene un vero movimento anche nella nostra penisola e si diffonde fortemente su MySpace e Vimeo.
Dal nome Suicide Girls (ragazze suicidio), in molti sarebbero indotti a pensare a delle ragazze con la mania dell’esibizionismo e la tendenza ad uccidersi… Ma in realtà il fenomeno non riguarda niente di tutto ciò.
SuicideGirls è infatti un sito web che presenta fotografie softcore e profili di ragazze di stile dark, punk, indie ed alternativo, che (rifacendosi alle modelle pin-up anni ’40 e ’50), non aspirano affatto alla morte, come molti erroneamente credono, ma indicano il “suicidio” della classica ragazza per bene, per lasciare spazio a quella che è la vera essenza del loro animo, infatti così recita lo slogan:
What some people think makes us strange or weird or fucked up, we think is what makes us beautiful
(Quello che alcune persone pensano sia strano o bizzarro o che ritengono sia una cazzata, noi pensiamo sia proprio quello che ci rende bellissime).
Il sito funziona anche come una community virtuale con profili utenti, gruppi tematici e forum di discussione, e propone inoltre interviste ad importanti personaggi della cultura popolare ed alternativa. L’accesso alla maggior parte del sito richiede inoltre un’iscrizione a pagamento. Il sito non fa dello scouting per ricercare le proprie modelle, ma dichiara di selezionare tra circa 1000 richieste di diventare Suicide Girls inviate da ragazze di tutto il mondo ogni settimana, accettandone in media una al giorno.
Il sito si pone come obiettivo di “redefine beauty” (ridefinire la bellezza). Uno dei lati positivi e genuini dell’arte portata avanti dalle modelle e dai fotografi Suicide é la negazione del silicone e di qualsiasi altro ritocco, persino quello dell’immancabile Photoshop, a differenza delle conigliette di Playboy, delle veline o altre donne dello spettacolo. Nell’universo delle Suicide Girls ogni donna é bella da guardare e ammaliante perché diverso e unico è il modello di femminilità proposto: ogni corpo femminile é capace di stuzzicare, di osare e di provocare e ognuno con delle caratteristiche peculiari.
Il fenomeno sta sempre più prendendo piede sui social media: in primis MySpace, dove troviamo una fanpage ufficiale come si può vedere dall’immagine che segue.
Ancora su Vimeo, con una semplice ricerca sono visibili numerosi stage video editati da fotografi e registi di professione, che delle Suicide Girls, oltre a ritrarne le grazie, mettono in bella mostra anche tatuaggi e piercing, di solito raccontando anche un po’ di sè.
C’è chi può vedere con occhio contrario questo nuovo modo di esibirsi, senza nessuna filosofia da portare avanti, ma è una nuova tendenza che nasconde un meccanismo misterioso e che attira socialmente: vi sono ragazze di tutte le tipologie, belle o meno belle (a seconda dei gusti soggettivi e dei canoni estetici predominanti) che vanno oltre gli altri tipi di bellezza, ricercando il “dark side” dell’immaginario maschile. Sono ragazze apparentemente toste, ribelli che non chiedono il permesso, hanno grande confidenza con il proprio corpo e autoaffermandosi a tutti i costi fanno del loro piacersi anzitutto un tempio per sé stesse, scegliendo il proprio look preferito, e rendendolo quanto più fedele possibile al loro vero “ego”, mostrando piercing e tatuaggi, espressione della loro personalità.
Al sito è dedicato anche un ampio blog: Suicide Girls Blog
Suicide Girls è, negli Stati Uniti, un fenomeno di massa di grande portata. Nonostante si tratti di un sito vietato ai minori, il reale target di SG – ossia ragazzi e ragazze dai 15 ai 25 anni – considera le Suicide Girls come veri idoli, come se fossero rockstar o attrici: questo fatto è ben dimostrato dalla popolarità che il profilo SG su MySpace ha, specialmente tra i giovanissimi.
In Italia il fenomeno è sempre più in crescita (anche grazie ad un nuovo progetto di show autogestito dalle stesse ragazze, supportato dallo Staff SG), anche se spesso le Suicide Girls italiane vengano talvolta confuse con le ragazze di Sickgirls, che hanno raggiunto una certa popolarità a livello televisivo nel corso dell’inverno 2006/2007, grazie a diverse apparizioni in svariati contesti delle reti Mediaset, Rai e satellitari. I due siti però si distinguono nettamente per quanto riguarda le protagoniste ed il loro atteggiamento e vi è anche notevole differenza nella tipologia di foto: le Suicide realizzano dei set dichiaratamente alternative porn (porno alternativo) mentre le Sickgirls nascono come modelle pin-up moderne, e le loro foto rimangono sul genere soft, che comunque non si spingono oltre il topless.
Risultato del diventare una Suicide Girl è sicuramente uno strumento di lavoro oltre che di piacere, portando tutto questo contesto all’esterno e mostrandolo al mondo grazie ai set artistici di fotografi e stylist che inondano i social media. Il semplice fatto di non allinearsi ai trend, l’uscire fuori dalle mode e dai dogmi della bellezza tipici delle riviste di high fashion é un chiaro segnale del rifiuto delle norme comportamentali ed estetiche convenzionali. L’approccio fotografico é ricco di fantasia, la varietà delle modelle è straordinariamente incredibile e la libertà di potersi autorappresentare al di fuori dagli schemi é davvero un palcoscenico unico. Suicide Girls non vuol dire solamente essere tatuate o piene di piercing, ma significa sopratutto costruirsi uno stile di vita corrispondente a profonde esigenze di indipendenza personale, senza mai giungere a rinnegare la propria femminilità. Questo é il mondo delle Suicide Girls, una dimensione interessante di cui si parlerà ancora a lungo e alla quale vale la pena di avvicinarsi con curiosità.
Aldo Palo