Twitter, solo interazioni affidabili!

Il sito di microblogging inserisce un filtro per le conversazioni per migliorare la qualità delle interazioni online.
La notizia arriva dal blog ufficiale di Twitter ed è datata 12 settembre 2013. Sembra che Twitter, a fronte dell’entrata in borsa, non stia solo puntando ad ampliare i propri servizi di advertising ma anche a migliorare la peculiarità che da sempre contraddistingue il social network, vale a dire quel flusso di post ininterrotto, diretto e sensibilmente più democratico rispetto ad altri ben noti competitor.
Abbiamo spesso discusso di Twitter come strumento privilegiato per diffondere informazioni e conoscenza, un medium più orizzontale che permette di raggiungere personaggi più o meno noti con cui “conversare finalmente alla pari” e dire la propria, uno strumento senza veli né censure (no, non si possono eliminare i tweet indesiderati cari VIP, chiedetelo pure a Pubblico Delirio).
Le cose starebbero dunque per cambiare grazie all’introduzione di un sistema di filtri da applicare alle interazioni. Da quanto si legge sul blog infatti:
We’ll be rolling out the ability for verified users to go to their Connect tab on the web and toggle between mentions in three categories: all, filtered and verified.
L’utente verificato avrà la possibile di selezionare gli utenti con cui interagire scegliendo tra Tutti, Filtrati e Verificati, all’interno della tab Connetti. A parte la modalità Tutti, il cui utilizzo è chiaro, selezionando Filtrati si avrà modo di leggere solo i tweet provenienti da utenti non classificati come “spam” da uno speciale algoritmo sviluppato da Twitter mentre nei Verificati verranno mostrati solo gli altri account appunto accreditati.
In questo modo, una volta disponibile la feature (al momento non è presente in Italia), addio ai tanti scocciatori, stalker e burloni del network. Utenti noti e meno noti saranno finalmente al riparo da quei fastidiosi tweet lesivi della propria privacy o di quell’unidirezionale vaneggio egocentrico-presenzialista tipico di personaggi abituati all’infotainment di certa Radio, Stampa e TV.
Ma poi, siamo davvero sicuri che sia questa la soluzione? Non è che Twitter, con questa scelta, non rischi di perdere il suo carattere popolare per assumere connotati vagamente classisti ed elitari? No alla pubblica gogna, si al dialogo…
Tommaso Lippiello