Ford: la sicurezza passa attraverso l’approccio ludico

In occasione della Games Week di Milano 2015 Ford Italia ha parlato ancora una volta di sicurezza alla guida e di uso responsabile dello smartphone.
L’occasione è stata quella della fiera dedicata agli amanti dei videogames, durante la quale la casa automobilistica di Detroit ha coinvolto il pubblico dei più giovani, neopatentati e non, per una campagna di sensibilizzazione sull’attenzione al volante. Durante l’evento infatti i tanti appassionati accorsi hanno avuto l’opportunità di farsi immortalare in una foto per apparire poi “emojizzati” sul maxi schermo installato all’interno dell’area Ford e sui principali canali social del marchio, all’insegna della campagna di comunicazione ribattezzata “Don’t emoji and drive”.
Non solo selfie però. A corredo della strategia di marketing ambientale è stato lanciato un video realizzato interamente in emoji, utile a mostrare le tristi conseguenze di un comportamento non consono in fase di guida di un veicolo.
Le fasi della campagna Ford
Il primo step della strategia ha riguardato il social content network Instagram (uno dei più utilizzati e a amato dai giovani e non solo). “Don’t Scroll and Drive” infatti prevedeva la possibilità di visualizzare le ultime 24 foto postate sul social medium grazie a un singolo scroll di un secondo, accompagnato da un concept creativo e senza altre interpretazioni: basta un secondo di distrazione per vedersi passare tutta la vita davanti (pubblicato nella nella headline).
Il secondo passo è stato invece fatto in occasione del WorldEmojiDay, sui canali social di Ford Italia. Tre immagini, ritraenti rispettivamente un bambino, un anziano e un cane e realizzate interamente di emoticons. Un messaggio, a chiosa, recitava “Don’t emoji and drive”, a sottolineare il rischio insito nella scelta di adottare comportamenti sbagliati alla guida.
Da agosto a ottobre infine, la campagna è approdata anche sulla carta stampata (quotidiani), con lo scopo di raggiungere un pubblico ancora più esteso. Tre i soggetti in questo caso, ossia un padre e suo figlio in bicicletta, un anziano e una runner, anche questi resi visivamente dall’unione di una moltitudine di emoticons, con il solo scopo di veicolare ancora una volta il messaggio “Don’t Emoji and Drive”.
Concetto finale: mentre si scrivono messaggi alla guida si rischia di non vedere chi attraversa la strada, perché anche l’invio di una sola ‘faccina’ mentre si è al volante rappresenta una pericolosa distrazione.
Tommaso Lippiello