Infografiche: cosa sono e come crearle

Le infografiche sono l’insieme di disegni e di grafici, elaborati al computer, per rappresentare sinteticamente e in modo intuitivo ad esempio lo sviluppo di fenomeni complessi e statistiche. Come tecnica è nata dall’incrocio della grafica con il giornalismo.
L’infografica è, quindi, un’informazione che viene proiettata in forma più grafica e visuale che testuale. Le immagini possono essere elaborate tramite computer e possono essere rappresentate in 2D o in 3D tramite immagini statiche o animate.
Diversi tipi di infografiche
In linea generale le informazioni, contenute all’interno di queste rappresentazioni grafiche, possono essere visualizzate in cinque macro-categorie: cronologicamente, alfabeticamente, geograficamente, categoricamente e gerarchicamente.
Andiamo ora a vedere nel dettaglio i 13 tipi di infografiche che si possono creare.
Mixed charts (grafici misti): in questo tipo di rappresentazione visuale vengono combinati diversi tipi di grafici, statistiche e classifiche. È il tipo di infografica che viene utilizzato soprattutto quando si hanno tante statistiche, dati e figure da elaborare e racchiudere in uno stesso formato.
Informational list (lista informativa): in generale questo tipo di infografica è utilizzato troppo, ma non è molto efficace in quanto è prevalentemente composto da testo. Dal momento che le infografiche dovrebbero essere per lo più rappresentazioni visive, contenenti poche informazioni importanti e composte da pochi elementi testuali, questo tipo rappresenta un po’ il contrario di ciò anche se viene comunque considerato un modello utilizzabile. Ciò che succede è che il messaggio viene principalmente veicolato tramite le parole e non molto dalla componente visuale.
Timeline: è una delle infografiche più popolari e viene utilizzata soprattutto per mostrare l’evoluzione di qualcosa in un determinato periodo di tempo. Se l’obiettivo principale è quello di raccontare una storia o creare un ordine cronologico, allora questo è il modello perfetto. Risulta essere, inoltre, una tipologia che si adatta molto bene alla creazione di un curriculum, al racconto della storia di un brand (spesso nei siti internet dei brand troviamo la sezione “about us”) oppure anche per parlare dell’evoluzione di una startup da un anno ad un altro.
“How to”: in questo caso l’infografica è composta da diversi step che servono per guidare l’utente nella creazione di qualcosa. In questo caso il modello può trattare di fasi per la creazione di un prodotto o fasi di un processo.
Processo: si tratta principalmente di organigrammi o schemi decisionale. È molto diffuso e per questo quando si cercano informazioni di ogni genere è facile imbattersi in un flowchart di questo tipo.
Confronto: viene utilizzato per mettere a confronto solitamente due prodotti, persone, cose o idee uno di fianco all’altro per evidenziare le differenze e/o le similitudini fra i due.
Localizzazione: vengono utilizzate regioni o mappe combinante con delle icone e dei colori. È utile per comparare statistiche di diversi luoghi geografici e statistiche globali.
Fotografico: il nome implica che ci siano due elementi, ossia insieme di elementi fotografici e grafici. Combina le immagini, l’elemento principale e punto focale, con linee molto semplici e icone, che rappresentano l’elemento secondario.
Gerarchico: è la raccolta di informazioni e la rappresentazioni delle stesse seguendo un determinato livello gerarchico. Una dei modi più diffusi per presentare questo modello è l’utilizzo di una piramide, ma si possono utilizzare anche altre forme.
Singolo grafico: come dice il nome si utilizza un solo grafico attraverso il quale si veicola il messaggio principale. Il grafico è fulcro della visualizzazione dei dati raccolti e rappresentati.
Rappresentazione visiva di numeri: è l’infografica ideale per aggiungere un interesse visuale a informazioni riguardanti unità e numeri. Viene spesso utilizzata anche quando si hanno diverse statistiche e figure da rappresentare.
Anatomico: viene impiegato spesso per rappresentare il corpo umano o alcune parti di esso. Può essere usato anche per rappresentare i diversi componenti di un prodotto.
CV visivo: sta diventando sempre più popolare questa tecnica. È un modo, per chi cerca lavoro, di distinguersi dai “rivali”, che magari hanno un curriculum composto solo dalla parte testuale. Viene appunto utilizzato per trasformare un CV testuale in uno basato sulla componente visiva e visuale.
Cosa rende efficace un’infografica?
Come abbiamo detto, l’infografica fa parte principalmente della comunicazione visiva, oltre che quella testuale. Dobbiamo capire, allora, come creare una rappresentazione che sia efficace e veicoli nel modo migliore e nel minor tempo possibile il messaggio della comunicazione.
Le parti fondamentali, che non possono mai mancare, sono tre: l’infografica deve essere ben progettata, raccontare una storia e facile da comprendere. L’obiettivo è quello di fornire un contenuto complesso in modo semplice.
Dal momento che l’infografica deve raccontare una storia, questa deve essere rilevante e di interesse, perché deve tenere alta l’attenzione del lettore e guidarlo attraverso il visuale.
È importante che la storia abbia sempre un inizio e una fine, ben chiari e delineati. Il “percorso” che il lettore fa attraverso la rappresentazione deve essere prestabilito dal creatore.
Le infografiche si stanno sviluppando molto negli ultimi tempi, il lettore ne è sempre più “bombardato” per questo è necessario fornirgli sempre delle nuove prospettive e dei punti di vista non convenzionali. Per esempio, se non strettamente necessario, sarebbe meglio evitare la creazione di infografiche utilizzando il modello delle liste informative perché ormai sono abusate e non catturano più l’attenzione del lettore.
L’infografica deve inoltre apportare valore al proprio pubblico, fornire qualcosa di diverso di cui l’audience non ne è consapevole o ancora non conosce. La maggior parte delle infografiche deve fornire un vantaggio tangibile al lettore.
La rappresentazione deve essere ben strutturata e organizzata in modo tale che non generi confusione all’utente che la osserva. Importante è focalizzarsi si un singolo messaggio chiave, che deve trovarsi al centro dell’infografica, in modo che sia subito comprensibile. Per capire se la comunicazione è efficace si può, ad esempio, chiedere a qualcuno che non era coinvolto nella creazione, di guardare il progetto finale e dare un suo feedback per sapere se la rappresentazione è comprensibile.
Per far si che il messaggio che si stia veicolando sia chiaro e corretto, bisogna innanzitutto fare delle ricerche ben accurate. I creatori devono prestare attenzione a non fornire informazioni imprecise o incomplete. L’errore più grande sarebbe il fraintendimento da parte degli utenti.
Poiché l’infografica si basa principalmente sulla parte visiva, è importante che questa non sia solo abbozzata, ma che sia accattivante.