Internet sicuro per i nativi digitali

Nativi digitali vittime di cattiva fruizione della rete: da oggi li educa Internetopoli!
Nativi digitali: Prensky così definisce la nuova generazione che nasce nella società contemporanea o della conoscenza. Bambini multitasking con un’innata familiarità con smartphone, tablet e computer, riescono a smanettare con i nuovi mezzi digitali anche meglio di un adulto, ma troppo spesso utilizzano i prodotti digitali ignorando davvero cosa sia la grande macchina di Internet. Non riconoscono la funzionalità della rete, le opportunità e i pericoli insiti in essa, ma piuttosto la ritengono scevra da rischi e mancano di critica oggettiva.
Dinnanzi a questa prospettiva, l’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr) ha prodotto un’App per i piccoli internauti: Internetopoli. Creata dalla Ludoteca del Registro.it, l’anagrafe dei domini internet gestita proprio dall’Iit-Cnr, in collaborazione con la Giunti Os, per affiancare gli adulti, responsabili dell’educazione dei bambini, nell’insegnamento critico dell’utilizzo di Internet.
La piattaforma è destinata agli alunni delle scuole primarie. Nell’App, Internet è rappresentato come una città, con indirizzi, mappa, abitazioni private e luoghi pubblici. Nella fruizione dell’applicazione, i bambini vengono educati all’utilizzo critico della rete, riflettendo sulle opportunità offerte dal Web utili alla costruzione di nuovi significati, ma vengono addestrati anche alla selezione delle informazioni e dei materiali disponibili, assimilando regole di comportamento e di prudenza da osservare durante la navigazione e riconoscendo i pericoli della rete.
Internetopoli si presenta con un’interfaccia semplice e pulita, animata da video e mappe con la presenza di quesiti posti all’utente che in caso di risposta esatta può procedere con il quadro successivo. La piattaforma è interessante e versatile anche in didattica, infatti può essere utilizzata anche con la LIM e funziona con i principali sistemi operativi. Inoltre, è possibile scaricarla gratuitamente.
Marialuisa Allocca