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Pinterest ricorda Boston con un messaggio di speranza

Anche se la violenza va per la maggiore, Pinterest se ne discosta ispirando speranza.

Sono pochissimi coloro che non hanno avuto modo di vedere le immagini e i video relativi all’attentato di Boston dello scorso 15 aprile: TV e stampa (cartacea e on-line) non si sono risparmiati nessuna inquadratura di quelle fornite dal materiale amatoriale. Ovviamente, quando succedono fatti simili, informare il mondo su ciò che succede non è l’unica motivazione che spinge molti a utilizzare questo tipo di messaggi perché, si sa, la violenza richiama l’attenzione degli ascoltatori e dei visitatori e,di conseguenza, visibilità e denaro.

Tuttavia si può portare conforto alle vittime di questi fatti adoperando quel pizzico di tatto e di umanità che basta per non scadere nella crudeltà gratuita. Ce lo ha dimostrato Pinterest, il social network emergente (ma già affermato) fondato sulla condivisione di immagini. Ai suoi utenti è infatti arrivata un paio di giorni fa una e-mail che invitava a ricordare le vittime di Boston. All’invito non era allegata alcuna immagine di esplosioni o di volti sfigurati dal panico, bensì una frase di speranza, pronunciata dall’educatore americano Fred Rogers, che di fronte a notizie così tremende e spaventose spinge a cercare coloro che si danno da fare per aiutare chi è in difficoltà.

Attentato Boston su Pinterest

Proposta

Perché troverai sempre delle persone pronte ad aiutare,

recita la frase. C’è sempre del bene pronto a trionfare sul male.

Il messaggio che Pinterest vuole lanciare è quindi piuttosto chiaro: condividiamo belle immagini, quelle scabrose lasciamole fuori, perché un messaggio non deve obbligatoriamente essere sconvolgente per essere condivisibile.

È anche vero che questo mezzo di comunicazione è nato con obiettivi completamente estranei a questi argomenti, perché indirizzato più che altro al commercio “per ispirazione”, ma non è poi così difficile mercificare foto di un attentato durante una maratona. Senza nulla togliere ai giornalisti, speriamo quindi con tutto il cuore che questo delicato tipo di sostegno ai meno fortunati si diffonda tanto nella mentalità di chi fa informazione quanto in quella delle social communities.

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Tommaso Lippiello

Lavora da tempo come Digital Program Manager per Agenzie di Marketing e Comunicazione e in Aziende del settore ICT. Consulente Digitale per realtà come DigiCamere - Camera di Commercio di Milano, Microsoft Bing, Reply e Luxottica, è attualmente Digital Innovation Manager in CRAI Secom SpA, Docente presso l'Università LIUC nel corso "La comunicazione interattiva: blog, social network, app, business network" presso la facoltà di Economia e Management e Advisor allo IULM Innovation Lab. Esperto di Social Media ha esperienza come Speaker e Formatore ed è il creatore e redattore di SocialMediaLife.it e co-Founder di MobilitaPubblicoImpiego.it. Seguimi su:

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