Twitter a picco, utenti in fuga!

La piattaforma di microblogging non attraversa un buon momento e i dati non sono confortanti, registrando un calo continuo nel numero di utenti attivi mensilmente.
Twitter ha pubblicato ieri 10 febbraio 2016 l’ultimo report relativo alle performance del Q4 2015 (ultimo quarto del 2015). Purtroppo nulla di buono per la società di Jack Dorsey che, dopo le recenti voci di un suo possibile acquisto da parte di una società di investimenti, conseguenza quasi scontata alla luce degli allarmanti segnali che giunngono quotidianamente dal mercato azionario, deve fare i conti con un perpetuo crollo del numero di utenti attivi su base mensile. Insomma, troppi campanelli d’allarme per il social network per poter pensare che ci sia ancora la luce alla fine del tunnel?
La risposta dovrebbe essere si, considerato che Twitter stenta a invertire il trend negativo e deve fare i conti con una base utenti che non solo non cresce, ma diminuisce mese dopo mese. Negli ultimi tre mesi del 2015 infatti, esclusi gli utenti che utilizzano Twitter esclusivamente attraverso il servizio di Following tramite SMS (il servizio permette di inviare un SMS con uno shortcode recante il nome utente di chi si vuole seguire e ricevere così aggiornamenti giornalieri da parte di account selezionati), la perdita di utenti ammonta a 2 milioni, scendendo dunque da 307 milioni di utenti attivi mensili alla fine di settembre 2015 a 305 milioni alla fine del 2015.
Il quadro della situazione è più che nero, con le revenue di Twitter crollate anch’esse (48%, per un valore di 710 milioni di dollari), gli azionisti palesemente di cattivo umore.
Se si analizza il grafico precedente, l’andamento degli utenti mensili, sia su base annuale che trimestrale, denota una discesa lenta ma inesorabile (e senza fine?). Basterà eliminare il limite dei 140 caratteri per far risorgere l’uccellino cinguettante? Oppure sarà effettivamente necessaria un’iniezione di capitali freschi e l’acquisizione da parte di qualche colosso economico? D’altronde, se mettiamo a confronto la crescita del secondo social network più amato dagli utenti (Twitter per gli anni 2013 e 2014) con quello più utilizzato in assoluto, vale a dire Facebook (per gli anni 2009 e 2010), la differenza è ancora più evidente e mortificante (per Twitter).
Tommaso Lippiello