Storybird: la piattaforma che racconta

Anche Twitter si avvicina al mondo della formazione, con una piattaforma che richiama molto il nostro uccellino blu.
Una piattaforma che unisce il potere della narrazione all’evoluzione social: Storybird. L’idea è geniale! Unire: apprendimento, prodotti audio-visivi e social. I suoi creatori hanno invertito la prassi dei testi cartacei, partendo dalle immagini per arrivare a creare il testo. Insomma, la piattaforma offre l’opportunità di creare la propria storia, un video con immagini, testo e musica. Tutto questo grazie alle centinaia di illustrazioni disponibili, fornite da disegnatori professionisti.
Il sito ha attratto milioni di lettori, scrittori, artisti che hanno creato più di 5 milioni di storie, facendo di Storybird una delle più grandi comunità narrative del mondo. Una comunità che accoglie anche molti insegnanti, Questi ultimi hanno scoperto nello storytelling un utile e potente mezzo di apprendimento. L’iscrizione è gratuita e vi è anche la possibilità di iscrivere una classe scolastica. Quindi gli insegnanti potranno aggiungere gli alunni indicando loro delle immagini da commentare, oppure lasciandoli liberi di cercare nel sito il disegno che si adatta alla traccia assegnata.
Storybird è anche una community, infatti non potrà sfuggirvi l’incredibile somiglianza grafica con uno dei vostri social preferiti: Twitter. E, tra le varie opzioni, compare appunto il nome del sito cinguettante per poter pubblicare direttamente le storie nelle vostre pagine personali. Ogni opera ed ogni produzione scritta possono essere votati dagli altri utenti. I formati disponibili sono i Picture Books ed i Longform Books (ancora in versione sperimentale per le classi). Il Poem, prevede una poesia con singola immagine, è disponibile solo nella versione Pro, ma è possibile utilizzare il formato Picture Book anche per le poesie.
La piattaforma è strutturata in modo funzionale e pulito, molti insegnanti all’estero hanno fatto di Storybird un ottimo alleato per rendere le lezioni coinvolgenti e l’apprendimento costruttivo, il feedback degli alunni appare, infatti, molto positivo.
Maria Luisa Allocca