#Querelaconpaola. Fare causa a Twitter

Twitter querelato per diffamazione non resta a guardare. La community difende il suo network.
Chi è appassionato di sport già la conosce. Chi è meno appassionato l’avrà incontrata durante gli ultimi Europei. È Paola Ferrari, la giornalista sportiva che ha introdotto e commentato le partite più calde di tutto il Campionato Europeo e che ora si trova al centro di una questione legata ai Social Media.
Sembra infatti che la giornalista sportiva sia stata accusata di avere scarse capacità nella conduzione del programma e di essere estranea e fuori posto nell’ambiente. Tali accuse, accompagnate da ironia e forse ostilità, si sono perpetrate velocemente attraverso i cinguettii della community di Twitter portando la Ferrari ad un punto troppo alto di non sopportazione.
Ecco quindi che la giornalista ha preso una decisione estrema: fare causa a Twitter e a tutti gli utenti che, protetti dall’anonimato del Web 2.0, si sono presi gioco di lei.
“Ho deciso di uscire allo scoperto su questo argomento per due motivi: uno, il fatto che nel terzo millennio, dove siamo entrati con tanta gioia e con i social network che hanno aperto una nuova frontiera, è importante sottolineare la tolleranza e il rispetto, perché questi sono i valori che dobbiamo portare avanti insieme alla globalizzazione”.
E poi ancora:
“Insultare nascondendosi è sbagliato. Sono state settimane di commenti maligni e cattivi sempre diretti alla figura della donna: l’insulto perpetrato sempre nei confronti della donna, sempre dal punto di vista fisico, perché una non risponde a certi canoni. Su questo io non abbasso la testa, trovo che non sia giusto. La donna deve essere libera di essere come vuole, questo è il femminismo di oggi”.
Insomma, Paola Ferrari non ne può veramente più, ma la community di Twitter non è stata a guardare e come una sola voce, incarnata nell’Hashtag #Querelaconpaola ha voluto mettere in luce un certo livello di assurdità nella decisione della giornalista.
Di seguito un’antologia della reazione cinguettata: