Multe social a Roma via Twitter

Il Comune di Roma utilizza la piattaforma di microblogging per far limitare le infrazioni al Codice Stradale.
I vigili si armano di Twitter. Arrivano le prime multe social.
Così twitta il comandante della polizia municipale di Roma, Raffaele Clemente, che ha esortato i cittadini a segnalare via Twitter le auto in doppia fila con tanto di foto.
A fine anno 2013, dopo un gran numero di segnalazioni via social network, in una giornata solo su Via Salaria sono state 34 le contravvenzioni, la maggior parte a furgoni parcheggiati in punti vietati dal Codice della Strada. Tutto questo è grazie a un tweet:
Clemente – criticato dai sindacati – aveva precisato che non sarebbero state usate le foto per individuare le targhe dei veicoli dei trasgressori e multarli, ma si sarebbe tenuto conto delle situazioni segnalate per intervenire. Questo aspetto è sufficiente per capire le potenzialità di questo mezzo di segnalazione in tempo reale e anche le sue possibili deviazioni, nel caso che a un tweet con foto ne consegua una multa. Come ha affermato, infatti, il sindaco di Roma, Ignazio Marino:
Il comandante sta cercando di rendere molto più efficiente il lavoro della polizia locale, che è una risorsa straordinaria e importantissima per la nostra città.
Le segnalazioni social via Twitter, quindi, servono ad accelerare gli interventi dei vigili e non a violare la privacy, come molti sostengono.
Così ha aggiunto, inoltre, il primo cittadino prima della chiusura del 2013:
Ringrazio tutti i vigili e sono sicuro che con il senso di responsabilità e di generosità che contraddistingue questo importante corpo anche nei prossimi giorni avremo una città ordinata e sicura anche nei momenti in cui ci saranno centinaia di migliaia di persone nel centro storico, in occasione del 31.
Sostiene al contrario, criticamente, il Codacons:
Si tratta di fumo negli occhi, un palliativo per chi non ha voglia di lavorare; o, se vogliamo essere più generosi, una misura utile ma largamente insufficiente.
E la reazione di Carlo Rienzi, presidente del Codacons, per cui:
[…] a Roma il parcheggio in divieto di sosta, in curva, in doppia fila, davanti a un passo carrabile o a un accesso pedonale, è quasi la regola. Se i vigili urbani volessero, potrebbero elevare migliaia di multe ogni giorno, senza bisogno di segnalazioni ricevute dai cittadini: basta andare in strada.
Che la si voglia criticare o meno, la “denuncia social” delle contravvenzioni amministrative del Codice della Strada si rivela un utile strumento che, se correttamente usato, può aiutare a ridurre più facilmente gli ingorghi stradali delle città italiane e, a lungo termine, essere un valido supporto (svolgendo un ruolo simile alle telecamere di sorveglianza installate in città) all’indispensabile vigilanza ordinaria dei vigili urbani.
Quest’ultima, infatti, resta comunque insostituibile da un controllo sociale delle infrazioni stradali, ma dalle segnalazioni via social network potrebbe trarre un valido aiuto soprattutto riguardo all’aspetto della tempestività di intervento. Vedremo se questa sfida social sarà lanciata anche in altre città italiane, un modo per rendere anche i cittadini indisciplinati anche più responsabili alla guida e rispettosi delle regole della circolazione stradale.
Aldo Palo