Trovare lavoro su Facebook

A volte i social network fanno rima con occupazione, basta puntare sulle idee e la creatività!
C’è chi su Facebook si rilassa, dopo una lunga giornata di lavoro, chattando con amici e parenti; chi si informa facendo zapping tra i profili amici sugli ultimi viaggi e uscite e chi, come un giovane ragazzo bolognese di 29 anni, che cerca (e trova) lavoro!
E’ la storia di Claudio Nader, convinto che le idee possano battere qualsiasi crisi. Emigrato a Londra come tanti, in cerca di un’occupazione in linea con le sue aspettative e le sue capacità, si trova a fare i conti con una concorrenza agguerrita: nella capitale britannica erano molti i giovani che ambivano alle sue stesse posizioni nel campo della comunicazione, con il vantaggio però di essere madrelingua…
L’unica strada possibile era quella di farsi notare: se il suo talento era quello delle strategie di comunicazione, doveva mettere in campo tutto le sue qualità per la sua causa! E così è stato, essendo il primo utente facebook ad aver trasformato il suo profilo in un curriculum interattivo. Blog e siti di informazione, tra cui il prestigioso Guardian, cominciarono a raccontare la sua storia. A Nader arrivano le prime richieste di interviste da Inghilterra, India, Brasile, Stati Uniti e altri Paesi. I “retweet” su Twitter che diffondono la notizia del primo “Facebook-cv” si sprecano. E così, nel giro di due mesi, per Claudio iniziano a fioccare anche le offerte di lavoro. Ho diviso il cv in cinque sezioni (Contatti, Esperienze di lavoro, Istruzione, Competenze e lingue parlate, Interessi), le ho trasformate in foto e le ho elaborate con Photoshop, si legge in un’intervista.
Un tutorial infine spiega il tutto nel dettaglio.
Seguire un’azienda vuol dire interagire (sono sempre più le aziende che fanno curare l’attività sui social media a chi ne è esperto) e vederne i contenuti: spesso gli annunci di lavoro vengono prima postati su Facebook che sul sito aziendale. Inoltre, da qualche tempo è possibile inviare anche messaggi privati alle pagine e questo permette un’interazione sempre più immediata. I selezionatori, poi, a quanto dimostrato da alcune università americane, possono usare le informazioni sulla timeline per capire quanto siete socievoli, quanto amate viaggiare e se siete in linea con il lavoro che offrono. Oltre a vedere la vostra apertura mentale e la disponibilità al confronto.
Lunga vita alla creatività!
Giulia Naddeo