Il 9 marzo 2025, gli appassionati d’arte e i cinefili potranno assistere a un documento visivo unico dedicato a Anselm Kiefer, uno degli artisti più significativi e innovativi della nostra era. Il film “Arriva Anselm”, trasmesso su Sky Arte e disponibile su NOW, è un’opera girata in 3D ad alta risoluzione 6K che riesce a catturare la profondità e la complessità della vita e del lavoro del pittore e scultore tedesco, oggi ottantenne. Questo documentario non è solo una biografia visiva, ma un’esplorazione del linguaggio artistico di Kiefer, intriso di influenze poetiche, letterarie, filosofiche, scientifiche e religiose.
Il viaggio di Wim Wenders tra i luoghi di Kiefer
Wim Wenders ha dedicato oltre due anni alla realizzazione di questo film, percorrendo i luoghi che hanno segnato la vita e la carriera di Kiefer. Dalla natìa Germania alla sua residenza attuale in Francia, il regista ha cercato di catturare non solo l’arte, ma anche le origini dell’artista. Una delle tappe significative è la catena montuosa dell’Odenwald, dove Kiefer ha iniziato i suoi primi atelier, così come la sua campagna natale nelle vicinanze di Rastatt, e persino luoghi lungo il fiume Reno. Questi scenari non rappresentano solo sfondi, ma diventano parte integrante della narrazione artistica di Kiefer.
La scelta di girare il documentario in 3D contribuisce ad amplificare l’esperienza visiva, offrendo un’immersione totale nell’universo di Kiefer. Lo spettatore sarà in grado di percepire l’intensità delle sue opere, che affrontano temi complessi come la memoria, il passato e l’identità, donando così una dimensione quasi tangibile allo spettatore.
Il percorso artistico di Anselm Kiefer
Nato nel 1945 a Donaueschingen, Anselm Kiefer si distingue per la sua versatilità e l’originalità dei suoi lavori, che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla xilografia, fino a installazioni e architettura. La sua formazione accademica è variata: prima di dedicarsi alle belle arti, ha studiato legge e lingue romanze. Questo background ha influito profondamente sulla sua arte, in particolare nel modo in cui affronta temi storici e sociali.
Il suo incontro con Joseph Beuys e la partecipazione all’azione “Save the Woods” nel 1971 rappresentano il punto di inizio di un’intensa riflessione sulla storia del Terzo Reich e sulla Germania del dopoguerra. Le prime opere di Kiefer si confrontano con l’oscurità del passato, usando simboli come il saluto nazista in forma parodica e la decostruzione dell’architettura nazista. Attraverso queste immagini provocatorie, Kiefer ricerca la propria identità culturale, affrontando il dolore e la complessità della storia tedesca.
Dal 1971 fino al suo trasferimento in Francia nel 1992, Kiefer ha integrato materiali come piombo, paglia e piante nelle sue opere, insieme a riferimenti a Wagner, Paul Celan e alla mitologia ebraica. Questa fusione di elementi gli consente di esplorare non solo il suo personale legame con la storia ma anche le interconnessioni che esistono tra diverse culture.
Riconoscimenti e le nuove influenze
L’artista ha ricevuto un’attenzione internazionale significativa nel 1980, quando ha rappresentato la Germania Ovest alla 39a Biennale di Venezia insieme a Georg Baselitz. Da allora, il suo lavoro ha continuato ad evolversi, riflettendo le esperienze acquisite attraverso i suoi viaggi. Negli anni ’90, spostandosi tra India, Asia, America e Nord Africa, Kiefer ha iniziato a esplorare le differenze e i legami tra il pensiero occidentale e quello orientale. Questo nuovo approccio ha ampliato il suo repertorio, portando a una crescita continua del suo linguaggio artistico.
La sua passione per i libri, sia come contenuto che come oggetto d’arte, è un elemento ricorrente nelle sue opere. Dopo il suo trasferimento a Barjac, in Francia, Kiefer ha ridisegnato il paesaggio attorno al suo studio, creando una rete di gallerie sotterranee e cripte che collegano varie installazioni artistiche. Questo spazio, ora parte della Eschaton-Anselm Kiefer Foundation, è aperto al pubblico e rappresenta un’opportunità unica per immergersi nel mondo dell’artista.
Un’esperienza come “Arriva Anselm” non è solo un tributo all’arte, ma una celebrazione di un percorso umano e creativo che continua a ispirare generazioni.