A fine marzo 2025, WhatsApp ha lanciato una delle sue funzionalità più attese e discusse: il chatbot Meta AI, dotato di un pulsante dedicato che non può essere rimosso dall’app. Questa scelta ha attirato l’attenzione dell’Unione Europea, che sta esaminando le implicazioni legate alla privacy e all’utilizzo dei dati. La presenza del chatbot su WhatsApp sembra destinata a diventare una costante, con ulteriori sviluppi già in cantiere.
La memoria di Meta AI: come funziona
Con la versione 2.25.11.13 della beta di WhatsApp per Android, alcuni utenti hanno iniziato a esplorare una nuova funzionalità chiamata “memoria” di Meta AI. Ma cosa comporta questa novità? Come riportano le immagini condivise da WaBetaInfo, il chatbot avrà la capacità di memorizzare alcune informazioni fornite dagli utenti durante le conversazioni dirette con lui. È importante sottolineare che i messaggi scambiati in altre chat rimarranno protetti dalla crittografia end-to-end.
La funzione memoria è progettata per rendere le interazioni con il chatbot più personalizzate ed efficienti. Le informazioni memorizzate verranno selezionate automaticamente dal sistema; tuttavia, gli utenti avranno anche la possibilità di richiedere specifiche informazioni da conservare nel tempo. Ad esempio, se un utente comunica al chatbot la propria professione o preferenze alimentari come essere vegetariano, queste informazioni possono essere utilizzate successivamente per fornire suggerimenti mirati.
In pratica ciò significa che se un utente indica a Meta AI che è interessato a ricevere consigli su strumenti utili per il lavoro o ricette vegetariane specifiche, il sistema potrà attingere ai dati memorizzati per offrire risposte più pertinenti nelle conversazioni future.
Gestione delle informazioni personali
Uno degli aspetti chiave della nuova funzione riguarda anche come gli utenti possono gestire i propri dati all’interno del sistema. Dalle schermate disponibili si evince chiaramente che gli utenti potranno visualizzare l’elenco delle informazioni salvate da Meta AI sul proprio profilo e avere la facoltà di eliminarle quando lo desiderano.
Questa opzione rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza nella gestione dei dati personali all’interno dell’applicazione. Tuttavia, al momento questa funzionalità è accessibile solo ad alcuni fortunati partecipanti del canale beta; non ci sono ancora indicazioni chiare riguardo ai tempi necessari affinché venga estesa ad un pubblico più ampio o integrata nella versione stabile dell’applicazione.
L’introduzione della memoria potrebbe sollevare interrogativi sulla sicurezza dei dati e sull’effettiva protezione della privacy degli utenti mentre interagiscono con questo nuovo strumento tecnologico avanzato offerto da WhatsApp.
Implicazioni future del chatbot su WhatsApp
L’arrivo del chatbot Meta AI segna un cambiamento significativo nell’approccio comunicativo degli utenti su piattaforme digitali come WhatsApp. Con l’aumento dell’interazione automatizzata attraverso intelligenza artificiale e machine learning, ci si aspetta che sempre più applicazioni adottino simili tecnologie nel tentativo di migliorare l’esperienza utente complessiva.
Tuttavia, resta da vedere quali saranno le reazioni degli utilizzatori riguardo alla raccolta dei propri dati personali e alle modalità attraverso cui questi vengono gestiti dal servizio stesso; questioni fondamentali soprattutto in considerazione delle normative europee sulla protezione dei dati personali .
Il futuro del social messaging potrebbe quindi dipendere dalla capacità delle aziende tech come Meta non solo d’innovarsi ma anche d’ascoltare i feedback degli utenti riguardo alle loro preoccupazioni sulla privacy mentre navigano in questo nuovo panorama digitale sempre più affollato.