Vito Curlo: il calciatore fasanese rivive nel monologo di Mimmo Capozzi al Teatro Sociale

Mimmo Capozzi presenta il monologo “Io sono Vito Curlo!” al Teatro Sociale di Fasano, omaggiando la vita e la carriera del calciatore scomparso nel 1981, unendo la comunità attraverso lo sport.
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Vito Curlo, un nome che continua a risuonare nella memoria collettiva della città di Fasano, sarà protagonista di un evento speciale. Il regista e attore Mimmo Capozzi porterà in scena “Io sono Vito Curlo!“, un monologo che omaggia la vita e la carriera del calciatore scomparso prematuramente nel 1981. L’evento si svolgerà venerdì 9 e sabato 10 maggio presso il Teatro Sociale, offrendo l’opportunità ai cittadini di rivivere i momenti salienti della sua esistenza.

La figura di Vito Curlo

Vito Curlo è ricordato non solo come un grande calciatore ma anche come una persona dal carattere riservato e umile. Nato a Fasano, ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio locale grazie alle sue abilità tecniche e alla sua dedizione al gioco. La sua carriera è stata tragicamente interrotta da un incidente stradale avvenuto nei pressi di Monopoli il 30 giugno 1981, ma il suo mito continua a vivere tra le generazioni successive.

Curlo era conosciuto per la sua capacità di incantare gli spettatori con giocate straordinarie sul campo. Nonostante fosse dotato di grande talento, mantenne sempre una personalità modesta che lo rese amato dai tifosi e rispettato dai compagni. Il suo stadio porta oggi il suo nome come simbolo dell’eredità sportiva che ha lasciato alla comunità fasanese.

Il monologo “Io sono Vito Curlo!”

Mimmo Capozzi ha deciso di rendere omaggio a questo grande atleta attraverso uno spettacolo teatrale che esplora non solo le gesta sportive ma anche gli aspetti più intimi della vita personale di Curlo. Attraverso ricordi d’infanzia degli anni ’70 e aneddoti significativi, Capozzi intende far rivivere l’atmosfera dell’epoca in cui Vito giocava.

Il monologo promette una narrazione coinvolgente capace di trasportare gli spettatori indietro nel tempo, facendoli immergere nelle emozioni legate allo sport e alla cultura locale. L’approccio scelto dall’attore permette non solo una celebrazione del talento calcistico ma anche una riflessione sulla fragilità della vita umana.

Un tributo alla comunità fasanese

L’iniziativa rappresenta molto più che uno spettacolo teatrale; è infatti un modo per riunire la comunità attorno ai valori dello sport e dell’amicizia. L’opera offre l’occasione per ricordare quanto sia importante preservare la memoria dei propri eroi locali, specialmente quelli come Vito Curlo che hanno segnato profondamente l’identità culturale della città.

Il Teatro Sociale diventa così palcoscenico non solo per raccontare storie passate ma anche per ispirare le nuove generazioni a perseguire i propri sogni con determinazione ed umiltà. Questo evento si inserisce in una tradizione più ampia nella quale lo sport funge da collante sociale tra diverse fasce d’età ed esperienze personali.

Con “Io sono Vito Curlo!“, Mimmo Capozzi offre quindi uno spunto prezioso per riflettere sull’importanza delle radici culturali locali attraverso lo sport, mantenendo viva la memoria collettiva su figure emblematiche come quella del calciatore fasanese scomparso troppo presto.