Un padre vedovo si trova ad affrontare le sfide della paternità in un contesto sociale sempre più complicato. La trama ruota attorno a due adolescenti : uno, un brillante studente con sogni accademici , aspira a frequentare la Sorbona , mentre l’altro, che ha abbandonato la scuola , si lascia sedurre da ideologie estremiste , intraprendendo un cammino che lo conduce verso gruppi di estrema destra . Questo dramma familiare , che esplora temi di violenza e ideologia , è al centro del film “Noi e Loro” (Jouer avec le feu), diretto dalle sorelle Muriel e Delphine Coulin, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2025. Le performance di Vincent Lindon, vincitore della Coppa Volpi, insieme ai giovani attori Benjamin Voisin e Stefan Crepon, hanno ricevuto un caloroso consenso.
Un film ispirato a una storia reale
Il lungometraggio trae ispirazione dal romanzo “Quello che serve di notte” di Laurent Petitmangin, un’opera pluripremiata pubblicata in Italia da Mondadori. “Noi e Loro” è stato recentemente distribuito nelle sale cinematografiche da I Wonder Pictures. Vincent Lindon, 65 anni, con un curriculum ricco di riconoscimenti, ha dichiarato in un’intervista all’ANSA: “Ritengo fondamentale realizzare film che ci invitano a riflettere sul mondo contemporaneo . È importante lasciare una traccia per le generazioni future , affinché possano comprendere il contesto politico ed economico di un’epoca”. Lindon sottolinea che, sebbene non si debbano realizzare solo film impegnati , questi sono quelli che lo attraggono maggiormente.
Il ruolo della paternità e le difficoltà educative
Il tema centrale del film è l’ educazione dei figli in un’epoca in cui le ideologie violente possono facilmente attrarre i giovani. Lindon riflette su come i genitori possano educare i propri figli senza influenzarli in modo negativo. “Dobbiamo ascoltarli, comunicare con loro, comprenderli e amarli. Oggi, però, ci perdiamo nei social network , ascoltando i follower anziché i nostri figli”, afferma l’attore. Lindon, che ha scelto di non utilizzare i social media, li considera un ostacolo alla comunicazione autentica e alla connessione umana , rendendo più difficile il compito di genitore .
La vita personale e il lavoro di attore
Quando gli viene chiesto se la sua esperienza personale abbia influenzato il suo lavoro in questo film, Lindon risponde: “Non porto la mia vita privata sul set. C’è sicuramente una parte inconscia che emerge, ma il mio obiettivo è interpretare un personaggio diverso da me stesso”. Riguardo al suo ruolo di padre , si definisce “un padre comune”, che cerca di fare del suo meglio, consapevole di commettere errori come tutti. “Cerco di infliggere il minor dolore possibile ai miei figli. Non sono diverso da chiunque altro: amo i miei figli e mi sacrifico per loro”.
Un nuovo capitolo nella carriera di Vincent Lindon
Lindon rivela di vivere una sorta di seconda giovinezza nel panorama cinematografico. “Ho scelto di lavorare su progetti che mi ispirano. Con il tempo, ho imparato a temere meno gli errori e a concentrarmi su ciò che amo fare”, spiega. La sua passione per l’osservazione delle persone e la vita quotidiana si riflette nel suo approccio alla recitazione , dove si sente quasi un imitatore , portando sullo schermo le esperienze e le emozioni degli individui che incontra.
La pellicola “Noi e Loro” si configura quindi come un’opera di grande rilevanza, capace di affrontare questioni attuali e di stimolare una riflessione profonda sul ruolo della paternità e sull’ educazione dei giovani in un contesto sociale sempre più complesso.