Ventenne valdostano condannato a un anno e sei mesi per stalking e minacce alla ex fidanzata

Il tribunale di Aosta condanna un ventenne a un anno e sei mesi di reclusione per stalking e minacce alla ex fidanzata, con pena sospesa e risarcimento richiesto.
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ventenne valdostano condannato a un anno e sei mesi per stalking e minacce alla ex fidanzata nel 2025

Sentenza per stalking e minacce a Aosta

Il tribunale di Aosta ha emesso una sentenza nei confronti di un ventenne valdostano, condannandolo a un anno e sei mesi di reclusione per stalking e minacce nei confronti della sua ex fidanzata. La decisione, presa dal giudice monocratico Marco Tornatore, si basa sulle prove ritenute sufficienti presentate durante il processo. Le accuse riguardano episodi avvenuti nell’autunno del 2023, quando la giovane era ancora minorenne. In particolare, il giovane avrebbe minacciato la ragazza con frasi inquietanti, tra cui un chiaro riferimento all’omicidio di Giulia Cecchettin, affermando: “Ti faccio fare la fine di quella là”. La pena è stata sospesa a condizione che l’imputato risarcisca la parte offesa con 15 mila euro, somma richiesta dalla ragazza che si è costituita parte civile.

Arresto e indagini

Il ventenne era stato arrestato il 24 novembre 2023 e, dopo un breve periodo in carcere, era stato posto agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico il 5 dicembre. Le indagini condotte dai carabinieri hanno rivelato che il giovane aveva continuato a perseguitare la sua ex fidanzata anche dopo la rottura della relazione, avvenuta nel dicembre 2022. Pochi giorni prima dell’arresto, la situazione era degenerata con una minaccia di morte, spingendo la famiglia della minorenne a presentare denuncia.

Testimonianze e comportamento possessivo

Durante l’incidente probatorio, il pubblico ministero Luca Ceccanti ha sottolineato il racconto della ragazza, che ha descritto con grande difficoltà il comportamento possessivo del giovane. Secondo la testimonianza, l’imputato cercava di limitare la libertà della ragazza, affermando frasi come “se fai così non mi ami”, evidenziando così una chiara volontà di controllare la sua autodeterminazione.

Negazione delle accuse e sostegno

Nel corso del processo, il giovane ha negato tutte le accuse, dichiarando: “Non l’ho mai minacciata”. Inoltre, ha ricevuto sostegno dalla sua attuale compagna, che ha testimoniato a favore di lui, affermando che non ha mai mostrato comportamenti aggressivi o violenti nei suoi confronti. La vicenda ha sollevato un acceso dibattito sulla questione della violenza di genere e del stalking, temi sempre più attuali e rilevanti nella società contemporanea.

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