Veglia pasquale in Vaticano: il messaggio di speranza del cardinale Re e l’omelia di Papa Francesco

La Veglia pasquale in Basilica di San Pietro ha visto la partecipazione di cinquemila fedeli, con l’omelia di Papa Francesco che invita a costruire speranza e impegno nella vita quotidiana.
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Nella Basilica di San Pietro, gremita da cinquemila fedeli, si è svolta la Veglia pasquale presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re. Durante la cerimonia, il cardinale ha letto l’omelia preparata da Papa Francesco, che ha partecipato spiritualmente all’evento. Il Pontefice ha sottolineato come la Risurrezione non sia una soluzione magica ai problemi del mondo, ma un processo graduale che richiede fiducia e perseveranza.

La celebrazione della veglia pasquale

La Basilica Vaticana ha accolto un gran numero di partecipanti per questa importante celebrazione religiosa. Il rito è iniziato con il “Lucernario”, durante il quale è stata benedetta una fiamma accesa che simboleggia la luce della Risurrezione. I fedeli hanno poi seguito una processione verso l’altare centrale della Confessione, accompagnati dal canto tradizionale in latino dell’esultanza e dal preconio pasquale. Un cero pasquale decorato con simboli significativi come l’Alfa e l’Omega è stato al centro dell’attenzione; su di esso sono stati incisi anche i numeri dell’anno giubilare 2025.

Il momento culminante della liturgia è stato caratterizzato dalla distribuzione delle candele accese dai presenti, creando un’atmosfera suggestiva mentre la luce si diffondeva progressivamente nella basilica buia. La Liturgia della Parola ha ripercorso le tappe fondamentali della storia della salvezza cristiana fino ad arrivare al racconto evangelico che narra del sepolcro vuoto.

Durante la celebrazione sono stati anche battezzati tre catecumeni: due italiani e una donna albanese. Questo momento rappresenta un’importante fase nel loro cammino di fede cristiana ed è stato accompagnato da invocazioni per ricevere misericordia divina.

L’omelia del Papa: riflessioni sulla risurrezione

Nell’omelia letta dal cardinale Re, Papa Francesco ha invitato i presenti a riflettere sul significato profondo della Pasqua. Ha evidenziato come spesso ci si trovi avvolti dall’oscurità e dalla paura, proprio come gli apostoli dopo la morte di Gesù. Tuttavia, attraverso piccoli segni di luce – simbolo dello stile discreto ma potente di Dio – emerge lentamente una nuova speranza.

Il Pontefice ha chiarito che non bisogna aspettarsi soluzioni immediate o spettacolari dai momenti sacri; piuttosto bisogna riconoscere che ogni passo verso la luce richiede tempo e impegno personale nella vita quotidiana dei credenti. La Risurrezione deve essere vista come un processo continuo piuttosto che come un evento isolato o miracoloso.

Francesco ha messo in guardia contro ogni forma di religiosità superficiale o illusoria; secondo lui non basta credere passivamente alla Risurrezione senza impegnarsi attivamente a vivere secondo i principi cristiani nel mondo contemporaneo.

Costruire speranza nel mondo attuale

Un tema centrale nell’omelia riguarda l’importanza dei “costruttori di speranza”. Il Papa esorta tutti a diventare testimoni credibili nei propri contesti quotidiani per portare avanti il messaggio positivo del Vangelo. In questo anno giubilare 2025, egli invita a rinnovare gli sforzi per diffondere pace e solidarietà tra le persone più vulnerabili ed emarginate dalla società moderna.

Francesco cita Sant’Agostino per sottolineare quanto sia fondamentale riprodurre nella propria vita il mistero della morte e risurrezione di Cristo attraverso scelte concrete ispirate ai valori evangelici. Egli richiama anche alla memoria le sofferenze umane causate dall’egoismo sociale e dalle guerre attuali; queste ferite devono spingere i credenti ad agire con maggiore determinazione per costruire ponti anziché muri tra le persone.

In conclusione dell’omelia viene ribadito quanto sia cruciale mantenere viva la fiamma della speranza anche nei momenti più bui; ciò implica riconoscere che ognuno può contribuire alla creazione d’un futuro migliore attraverso gesti semplici ma significativi nella vita quotidiana degli altri.

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