Valerio Mastandrea torna dietro la macchina da presa con “Nonostante“, il suo secondo lungometraggio dopo “Ride“. In questo nuovo progetto, l’attore e regista romano affronta temi complessi legati alla vita, all’amore e all’aldilà. La pellicola si concentra su un protagonista che vive serenamente in ospedale, creando un contrasto tra la sua apparente libertà e le sfide emotive che affronta.
La trama di “Nonostante”
Il film racconta la storia di un uomo ricoverato in ospedale, dove trascorre le sue giornate senza preoccupazioni. Questa condizione gli offre una sorta di rifugio dalla vita esterna, permettendogli di vivere lontano da responsabilità e problemi quotidiani. A differenza dei suoi compagni di reparto, spesso ansiosi o intrappolati nella loro situazione, il protagonista trova una sensazione di libertà nel suo isolamento. Questo setting diventa il palcoscenico ideale per esplorare relazioni umane complesse.
Mastandrea utilizza questo ambiente per mettere in luce le dinamiche tra i personaggi che popolano l’ospedale. Ognuno porta con sé storie personali ricche di emozioni contrastanti: speranza, paura e desiderio di connessione. L’incontro tra il protagonista e una donna segna un punto cruciale della narrazione; entrambi devono trovare modi creativi per costruire una relazione autentica nonostante le circostanze avverse.
Tematiche trattate nel film
“Nonostante” si distingue per la sua capacità di affrontare tematiche profonde senza risultare pesante o didascalico. Mastandrea riflette sul confine sottile tra vita e morte attraverso i suoi personaggi bloccati in uno stato intermedio. Questo limbo diventa simbolo delle paure universali legate alla perdita e al significato dell’esistenza.
La scelta del contesto ospedaliero non è casuale: rappresenta sia un luogo fisico che metaforico dove i protagonisti possono confrontarsi con le proprie vulnerabilità. Le relazioni nascono in modo spontaneo ma richiedono anche sforzi consapevoli per superare le barriere imposte dalla loro situazione attuale.
L’opera si configura come una storia d’amore anticonvenzionale; qui l’amore non è solo romantico ma anche profondamente umano, capace di fiorire nei luoghi più inattesi ed estremi della vita umana.
L’evoluzione artistica del regista
Con “Ride“, Valerio Mastandrea aveva già dimostrato sensibilità nell’affrontare temi delicati come il lutto; ora con “Nonostante” alza ulteriormente l’asticella dell’ambizione artistica. La sua crescita come regista emerge chiaramente nella capacità di trattare argomenti complessi con sincerità ed empatia.
Il film riesce a mantenere un equilibrio tra momenti drammatici ed elementi più leggeri, permettendo agli spettatori di immergersi completamente nelle esperienze dei personaggi senza sentirsi sopraffatti dalle emozioni negative. Questa abilità narrativa conferisce a “Nonostante” una freschezza rara nel panorama cinematografico contemporaneo italiano.