Un’opera d’incanto: Il barbiere di Siviglia in scena al Lirico di Cagliari

Il Teatro Lirico di Cagliari ha riaperto le porte a un classico del melodramma buffo, Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Una recensione del recente allestimento evidenzia come la scenografia e i costumi, insieme alla direzione musicale, abbiano saputo catturare l’attenzione del pubblico, rendendo questa rappresentazione un evento da ricordare.

La scenografia e i costumi: un mondo fiabesco

La scenografia dell’opera è stata progettata con un’attenzione particolare ai dettagli, richiamando le opere del compianto Emanuele Luzzati. La tavolozza di colori utilizzata, insieme agli arabeschi e agli azulejos, crea un’atmosfera magica che trasporta gli spettatori in un altro mondo. I costumi, ideati da Santuzza Calì e ripresi da Paola Tosti, arricchiscono ulteriormente questa esperienza visiva, permettendo agli interpreti di muoversi con grazia sul palco.

La cura per l’illuminazione, ad opera di Andrea Ledda, aggiunge una dimensione ulteriore alla scenografia, enfatizzando i passaggi drammatici e i momenti comici dell’opera. La regia di Filippo Crivelli, ripresa ora da Daniela Zedda, ha saputo unire questi elementi creando un flusso narrativo coerente e avvincente che ha mantenuto gli spettatori incollati ai loro posti.

Un capolavoro in musica: l’arte di Rossini

Rossini riesce a fondere sapientemente comicità, brio e ingegno in questa opera che ha saputo conquistare il pubblico di Cagliari. Le note diventano immagini vivide, offrendo a tutti i presenti una preziosa chiave di lettura del capolavoro che ha imperversato sui palcoscenici di tutto il mondo. Il direttore d’orchestra Salvatore Percacciolo ha saputo dare vita a un suono avvolgente, mantenendo un equilibrio perfetto tra l’orchestra e le voci, senza mai sovrastarle, permettendo a ciascun cantante di brillare.

L’opera, scritta su libretto di Cesare Sterbini e ispirata alla commedia di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, mancava dal palcoscenico di Cagliari da sette anni. La freschezza della musica di Rossini è tempio di un ritmo incalzante che trascina il pubblico in un turbine di emozioni. L’allestimento, ripreso dallo storico Teatro di San Carlo di Napoli, restituisce il senso originale del melodramma buffo, arricchendolo però di quei tocchi di modernità necessari a coinvolgere le nuove generazioni.

Un cast di talenti sul palcoscenico

Il cast di performer ha accolto la nuova produzione con slancio e determinazione. Tra i momenti di maggior espressione, spiccano le performance di Daniele Terenzi, che ha vestito i panni di Figaro con una verve contagiosa, capace di divertire e sorprendere il pubblico. L’interpretazione di Giulio Mastrototaro nei panni di Don Bartolo ha fatto emergere la sua abilità vocale e presenza scenica, così come quella di Annalisa Stroppa nel ruolo di Rosina, che si è distinta per la sua interpretazione intensa e coinvolgente.

Peter Martinčič, nel ruolo di Don Basilio, ha saputo mostrare una impeccabile sicurezza vocale, mentre Maxim Mironov, appena menzionato come Conte d’Almaviva, ha fornito una performance elegante che ha aggiunto ulteriore spessore alla narrazione. I personaggi di supporto, come Berta e Fiorello, interpretati da Chiara Notarnicola e Giuseppe Esposito, hanno contribuito a creare una dimensione corale che ha reso l’intero spettacolo vibrante e vivace.

Il ritorno di Il barbiere di Siviglia a Cagliari è stato un chiaro segnale di quanto la passione per l’opera rimanga forte, con un pubblico caloroso e partecipe che ha finalmente potuto godere di un capolavoro intatto e riprodotto con tanta cura e attenzione.

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