Un grande tributo a Bologna per le vittime del Coronavirus: una tela lunga 100 metri in memoria

Bologna commemora le 4.488 vittime del Covid-19 con un evento dal 16 al 18 marzo, culminante in una tela di 100 metri che celebra la memoria e la solidarietà della comunità.
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Un grande tributo a Bologna per le vittime del Coronavirus: una tela lunga 100 metri in memoria - Socialmedialife.it

In occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, Bologna si prepara a onorare il ricordo di chi ha perso la vita a causa della pandemia. Il 18 marzo, la città organizzerà un evento che si snoderà per tre giorni, culminando nella presentazione di un’opera d’arte unica: una tela lunga 100 metri ricoperta con i nomi delle 4.488 vittime bolognesi del virus. Diverse attività coinvolgeranno la comunità, mirando a creare un momento di riflessione e solidarietà.

Un’iniziativa comunitaria dal 16 al 18 marzo

Le celebrazioni inizieranno domenica 16 marzo, quando Piazza Maggiore diventerà il fulcro di questa commemorazione. Dalle 9 alle 18, la comunità è invitata a partecipare attivamente a questa iniziativa. Rappresentanti delle istituzioni, operatori sanitari, militari, volontari delle associazioni e familiari delle vittime si uniscono per scrivere i nomi delle persone perdute sulla tela, che sarà realizzata con lenzuola provenienti dagli ospedali locali. Ogni nome scritto sarà un atto di solidarietà e amore, un ricordo tangibile di una vita spezzata dalla pandemia.

Mentre i gruppi di persone si alternano per scrivere i nomi, i tessuti saranno cuciti insieme direttamente sul posto. Alle spalle dell’iniziativa, ci sarà un forte messaggio visivo: volti stilizzati creati dall’Atelier del Fienile, diretto dall’artista Trap, rappresenteranno l’umanità colpita dal virus. Le opere d’arte contemporanea diventano così il simbolo di una memoria collettiva che unisce la comunità e testimonia la fragilità della vita.

Momenti di riflessione con esperti del settore

Il lunedì 17 marzo sarà un giorno dedicato alla memoria e al dibattito collegato alla salute pubblica. Presso la sede del Comitato di Bologna della Croce Rossa Italiana, avrà luogo un incontro significativo con la partecipazione della professoressa Ilaria Capua, virologa di fama internazionale, e della professoressa Maria Paola Landini, esperta in microbiologia e virologia. Il dibattito, moderato dal noto Gigi Riva, si intitolerà “La salute ci rende liberi”. Questo incontro rappresenta un’importante occasione di confronto tra esperti e cittadini, in un momento storico segnato dall’esigenza di tutelare la salute pubblica e di riflettere sui costi umani del Covid.

La presenza di tali figure di spicco non solo arricchisce il programma degli eventi ma offre anche spunti preziosi per comprendere meglio le sfide future e il valore della comunità nella salvaguardia della salute.

L’esposizione dell’opera e il messaggio di unità

Martedì 18 marzo, il clou delle celebrazioni avrà luogo alle 16 in Piazza Maggiore, dove l’opera d’arte frutto del lavoro di domenica sarà finalmente esposta. La tela, lunga 100 metri e impressa con i nomi delle vittime, verrà stesa dalla Torre dell’Orologio di Palazzo d’Accursio fino al Crescentone della piazza. Sarà sostenuta e portata da operatori sanitari, volontari e cittadini, abbracciando simbolicamente la comunità presente.

Alle 17, gli interventi ufficiali includeranno le parole del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e dei rappresentanti degli enti patrocinanti, un momento solenne che ricorda l’importanza della coesione e della memoria collettiva. La giornata si concluderà con un tocco musicale: il fisarmonicista Giuliano Tedeschi porterà un momento di dolcezza e riflessione attraverso la sua musica, per accompagnare gli animi dei partecipanti in un momento di condivisione.

Presentazione del programma e scrittura dei nomi

Il programma delle iniziative è stato reso noto durante una conferenza stampa tenutasi oggi in Comune, dove hanno preso parte figure di vertice come l’assessora al bilancio Roberta Li Calzi, il direttore della Sanità pubblica dell’AUSL di Bologna Paolo Pandolfi, e il direttore assistenziale dell’IRCCS Policlinico Sant’Orsola Stefano Durante. Durante l’incontro, sono stati scritti i primi nomi delle vittime su un lenzuolo, dando inizio a questo percorso di commemorazione e ricordo collettivo.

Il tributo che Bologna riserva alle vittime del Coronavirus non è solo una celebrazione della vita ma anche un momento per riflettere sui legami di comunità e sul valore della memoria. L’invito rivolto a tutti i cittadini è di unirsi per onorare coloro che non ci sono più e per guardare insieme al futuro, forti della solidarietà e della connessione che ci unisce.

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