Trump segna un cambio di rotta nel 2025 firmando 79 ordini esecutivi in soli 40 giorni, un record storico per la sua amministrazione
Donald Trump ha avviato un periodo di intensa attività dal suo ritorno alla presidenza il 20 gennaio 2025, firmando ben 79 ordini esecutivi in appena 40 giorni. Questo numero eguaglia la quantità di decreti firmati dal suo predecessore, Joe Biden, durante l’intero primo anno di mandato. Un’analisi condotta dall’agenzia AFP sottolinea che questa accelerazione di decreti rappresenta un record storico, mai registrato dal 1937, anno in cui i presidenti americani hanno iniziato a documentare ufficialmente tali atti. In confronto, durante il suo primo mandato dal 2017 al 2021, Trump aveva firmato solo 15 ordini esecutivi nello stesso periodo.
L’operato di Trump si distingue per la sua intenzione di sovvertire l’ordine stabilito, mettendo in discussione i principi del libero scambio e le leggi a tutela delle minoranze etniche e di genere. Armato della sua penna, il presidente ha manifestato la volontà di ripristinare la grandezza dell’America, adottando un approccio nettamente diverso rispetto all’amministrazione Biden. Questa strategia è evidente in una serie di decreti volti a ridurre o addirittura eliminare i servizi federali, evidenziando un chiaro intento di riformare radicalmente il panorama politico e sociale degli Stati Uniti.
Nonostante la determinazione di Trump, il suo piano di rottura con il passato sta affrontando una significativa opposizione. Fino al 27 febbraio 2025, ben 16 degli ordini esecutivi firmati erano già oggetto di contestazioni legali, come riportato dal sito “Just Security” della New York University School of Law. Questa resistenza mette in luce le tensioni politiche che caratterizzano il suo ritorno al potere e il dibattito acceso sulle sue politiche.
Tra i decreti più significativi firmati da Trump, emerge l’ordine che stabilisce l’inglese come lingua ufficiale degli Stati Uniti. Questa decisione rappresenta una novità assoluta, poiché gli Stati Uniti non hanno mai avuto una lingua ufficiale a livello federale nei loro quasi 250 anni di storia. L’ordine esecutivo abroga anche una normativa precedente introdotta da Bill Clinton, che richiedeva alle agenzie federali di fornire assistenza linguistica a coloro che non parlano inglese. Questa mossa è indicativa della direzione che Trump intende dare alla sua amministrazione, accentuando la sua visione di un’America unita sotto una lingua comune.
In sintesi, l’azione di Trump rappresenta un tentativo audace di ridefinire il corso politico degli Stati Uniti, affrontando sfide legali e politiche significative lungo il cammino.
This post was last modified on 2 Marzo 2025 8:41