Trump e Zelensky in crisi: tensioni tra Stati Uniti e Ucraina per il futuro degli aiuti militari
Il 15 gennaio 2025, lo Studio Ovale ha ospitato un incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky che ha preso una piega drammatica e inaspettata. Fonti dell’amministrazione indicano che Trump sta seriamente valutando la possibilità di interrompere gli aiuti militari all’Ucraina, una decisione che potrebbe portare alla sospensione di miliardi di dollari in armamenti, tra cui radar, veicoli e munizioni già destinati al Paese.
Durante l’incontro, i membri del governo e i giornalisti presenti hanno assistito a un confronto teso. Trump, accompagnato dal suo vice JD Vance, ha messo Zelensky in una posizione difficile, approfittando dell’assenza di un interprete, figura normalmente presente in tali occasioni. La discussione, caratterizzata da un’atmosfera di alta tensione, si è conclusa con la partenza anticipata di Zelensky dalla Casa Bianca, senza alcun accordo formale o conferenza stampa, lasciando in sospeso questioni cruciali come l’intesa sulle terre rare.
L’incontro seguiva una settimana di intensi negoziati a Washington, con la partecipazione di leader europei come Emmanuel Macron e Keir Starmer. Era iniziato in un clima già teso, con Trump che aveva accusato Zelensky di essere un “dittatore“. La premier italiana Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di un vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per affrontare le sfide attuali, evidenziando che ogni divisione tra le nazioni occidentali indebolisce tutti.
Nonostante una correzione di rotta da parte di Trump, che aveva espresso “grande rispetto” per Zelensky prima dell’incontro, la situazione è rapidamente degenerata. La tensione tra i due leader risale al 2019, quando Zelensky si rifiutò di indagare su Hunter Biden, come richiesto da Trump. Durante il colloquio, Vance ha accusato Zelensky di mancare di rispetto agli Stati Uniti, mentre il presidente ucraino ha cercato di evidenziare la gravità della situazione in Ucraina, sottolineando la distanza tra gli Stati Uniti e il conflitto che il suo Paese sta affrontando.
Dopo aver ascoltato le lamentele di Zelensky, Trump ha interrotto il dialogo, minacciando di ritirare il supporto americano. “O fai un accordo o noi ci tiriamo fuori”, ha dichiarato, sottolineando che senza il supporto degli Stati Uniti, l’Ucraina non avrebbe avuto alcuna possibilità di resistere. La tensione è culminata con Trump che ha accusato Zelensky di “giocare con la terza guerra mondiale”, mentre il presidente ucraino si mostrava visibilmente in difficoltà.
Le prime avvisaglie di un incontro difficile erano già emerse quando Zelensky ha affermato che Trump “è dalla parte dell’Ucraina”, mentre il presidente americano ha ribadito di essere “nel mezzo”, cercando di mantenere un equilibrio tra Kiev e Mosca. La situazione si è ulteriormente complicata quando Zelensky ha dichiarato di non voler compromettere la sua posizione nei confronti di Putin, a cui Trump ha risposto che senza compromessi non ci possono essere accordi.
Dopo l’incontro, Trump ha pubblicato un post su Truth, suggerendo che Zelensky potrebbe tornare solo quando sarà pronto per la pace. La Casa Bianca ha confermato che nessun accordo è stato raggiunto, nemmeno sull’intesa riguardante i minerali. In un clima di shock in Europa, il presidente francese Macron ha dichiarato che “c’è un aggressore russo” e ha espresso solidarietà all’Ucraina, mentre il premier polacco Tusk ha rassicurato Zelensky e il suo popolo. Dall’altra parte, Mosca ha accolto con soddisfazione l’esito dell’incontro, con l’ex presidente Medvedev che ha commentato l’accaduto come una “sberla” per il regime di Kiev.
This post was last modified on 28 Febbraio 2025 23:49