tre agenti penitenziari feriti in un attacco da un detenuto armato di bastone nel carcere di cagliari, un episodio che solleva preoccupazioni sulla sicurezza nelle carceri italiane nel 2025
Il 15 gennaio 2025, tre agenti penitenziari sono stati feriti da un detenuto armato di un bastone all’interno del carcere di Cagliari-Uta, in Sardegna. L’incidente è avvenuto durante un momento di alta tensione, quando il detenuto ha colpito gli agenti, infliggendo loro ferite al volto e in altre parti del corpo. I tre agenti sono stati immediatamente trasportati in ospedale da un’ambulanza per ricevere le necessarie cure mediche.
L’arma utilizzata dal detenuto è stata improvvisata, realizzata sradicando il piede di un tavolo, inclusi i chiodi. Michele Cireddu, segretario generale della Uil Pa Polizia Penitenziaria della Sardegna, ha confermato l’accaduto, evidenziando la gravità della situazione. “Purtroppo, le aggressioni continuano senza sosta”, ha dichiarato Cireddu. “I detenuti con problemi psichiatrici generano un numero eccessivo di eventi critici, e insieme ai detenuti facinorosi, che il Dipartimento continua a trasferire dalla penisola, creano un mix esplosivo”.
Secondo quanto riportato dal sindacato, il carcere di Cagliari-Uta soffre di una gestione inadeguata delle risorse umane. “L’organizzazione del lavoro all’interno della struttura penitenziaria è tale da non garantire livelli di sicurezza adeguati nelle sezioni detentive, contrariamente a quanto avviene in altri incarichi meno operativi”, ha aggiunto Cireddu. Questa situazione mette a rischio non solo la sicurezza degli agenti, ma anche quella dei detenuti e dell’intera struttura.
L’episodio mette in luce la necessità di un intervento urgente per migliorare le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari e garantire una gestione più efficace dei detenuti, in particolare di quelli con problematiche psichiatriche. La Uil Pa Polizia Penitenziaria chiede misure immediate per affrontare questa crisi e prevenire futuri incidenti simili, che mettono in pericolo la vita degli operatori e compromettono la sicurezza all’interno delle carceri.