Anna Maria Russo, una farmacista di 53 anni molto conosciuta nel quartiere Trieste di Roma, è deceduta dopo aver lottato per una settimana contro le ferite riportate in un incidente stradale. L’incidente è avvenuto il 26 marzo scorso e ha scosso la comunità locale, evidenziando ancora una volta i rischi legati alla sicurezza stradale nella capitale.
La dinamica dell’incidente
La sera del 26 marzo, intorno alle 20:40, Anna Maria Russo stava attraversando la strada sulle strisce pedonali all’incrocio tra piazza San Giovanni Bosco e via Marco Fulvio Nobiliore. Secondo le prime ricostruzioni, è stata investita da un’auto guidata da una donna di 60 anni che non si sarebbe fermata nemmeno dopo l’impatto. Testimoni hanno riferito che l’automobilista potrebbe essere stata distratta dall’uso del telefonino al momento dell’incidente.
Dopo essere stata colpita, Anna Maria ha immediatamente attirato l’attenzione dei passanti che si sono precipitati a soccorrerla. Un’ambulanza dell’Ares 118 è giunta sul posto e ha trasportato la vittima in codice rosso al Policlinico di Tor Vergata. Le sue condizioni erano critiche; era priva di sensi al momento del ricovero.
Nei giorni successivi il suo stato di salute è peggiorato e si è reso necessario il trasferimento al Policlinico Gemelli dove Anna Maria Russo ha trascorso tre giorni in coma prima del decesso avvenuto mercoledì scorso. La donna alla guida dell’auto coinvolta nell’incidente potrebbe ora affrontare indagini per omicidio stradale.
Reazioni della comunità e contesto degli incidenti
La notizia della morte di Anna Maria ha suscitato grande dolore tra colleghi e clienti della farmacia dove lavorava in via Tagliamento, nei pressi della storica discoteca Piper. La sua scomparsa rappresenta la trentesima vittima della strada a Roma dall’inizio dell’anno ed evidenzia un trend preoccupante: circa dieci morti ogni mese nelle vie della capitale.
In questo contesto tragico non si può ignorare come gli incidenti mortali continuino a verificarsi con frequenza allarmante nella città. Solo pochi giorni prima dell’incidente fatale che ha coinvolto Anna Maria Russo, Didina Toma era rimasta uccisa mentre attraversava via Ardeatina per prendere l’autobus; anche lei era stata travolta da un veicolo guidato da un giovane automobilista.
Altri episodi simili hanno colpito diverse zone di Roma negli ultimi mesi: Daniela Gambardella fu investita davanti al centro commerciale Maximo a fine febbraio mentre Francesco Scaramella perse la vita in Val Melaina per mano di un pirata della strada poi identificato dalle autorità competenti.
Questi eventi mettono in luce questioni cruciali riguardanti la sicurezza delle infrastrutture urbane e il rispetto delle norme sulla circolazione stradale da parte degli automobilisti. Il ripetersi degli incidenti solleva interrogativi su come migliorare le misure preventive affinché tragedie come quella vissuta dalla comunità non accadano più.