Torino, il consigliere Viale porta in aula la parrucca per difendere i clown dopo l'episodio in corso Regina Margherita - Socialmedialife.it
Il clima politico a Torino si arricchisce di un episodio singolare e provocatorio. Oggi, in Sala Rossa, il consigliere comunale di Radicali +Europa, Silvio Viale, ha fatto la sua entrata in aula vestito in modo eccentrico, indossando una parrucca riccia di colore rosso fuoco, accompagnata da un grande pettine e un naso da clown. Questo gesto non è un semplice atto di ribellione, ma una reazione ben ponderata a quanto accaduto la scorsa settimana, quando un gruppo di politici è stato deriso e apostrofato come “pagliacci” durante un sopralluogo nell’ex centro sociale Askatasuna, situato in corso Regina Margherita.
La questione ha origine da un’ispezione avvenuta giovedì scorso nello stabile che una volta ospitava il centro sociale Askatasuna. Durante il sopralluogo, i consiglieri comunali si sono trovati a dover camminare su un tappeto decorato con cartoni che ritraevano politici locali e nazionali, tutti dotati di un naso rosso, rendendo l’atmosfera altamente satirica e simbolica. Quell’episodio ha scatenato una serie di reazioni e commenti da parte degli esponenti politici, evidenziando il crescente malcontento e la tensione che caratterizza il clima attuale a Torino.
Viale, nel suo intervento, ha citato quel momento di derisione e ha voluto tramutare l’insulto in una celebrazione dell’importanza di figure come i clown, che portano allegria e conforto, soprattutto ai bambini in ospedale. L’invito lanciato dal consigliere è quello di considerare le diverse professioni e i ruoli nella società con rispetto e di non deriderli, anche quando criticabili.
Viale ha voluto chiarire che, secondo il regolamento del Consiglio comunale, ai consiglieri è richiesto di indossare giacca e cravatta. Tuttavia, non esiste alcuna norma che vieti l’uso di accessori peculiari o di oggetti che possano esprimere idee o stati d’animo. Questo aspetto ha permesso a Viale di portare in aula la sua provocazione, sostenendo che il loro lavoro, puramente politico, non è immune a critiche, ed è fondamentale prendere parte al dibattito in modo costruttivo.
Il consigliere ha spiegato come il suo gesto non fosse da intendersi come una mancanza di rispetto, ma piuttosto come una forma di ironia che punta a unire invece che dividere. L’intento di far emergere il lato leggero della situazione politica è chiaro, anche nel contesto di un dibattito che troppo spesso risulta gravoso e conflittuale.
Il riferimento ai clown non è casuale. Queste figure, che tradizionalmente divertono le folle nei circhi, hanno anche un’importante funzione sociale. Viale ha sottolineato l’importanza dei clown dottori, che visitano gli ospedali per portare sorrisi e giocattoli ai piccoli degenti. L’idea di abbinare la figura del clown a quella del politico, epurandola dall’insulto, invita a riflettere sull’umanità di chi ricopre ruoli pubblici. Portando un sorriso, anche in contesti difficili, si possono abbattere barriere e pregiudizi.
In questo modo, il gesto di Viale non è solo una provocazione estetica, ma un invito a una maggiore empatia nella vita politica. Pretendere una diversa visione dalla comunità politica, che si tratti di lasciar emergere il divertimento anche in situazioni impegnative o di accettare i diversi volti della professione, si costruisce anche attraverso atti come questo.