Novità sull’installazione di Windows 11 su PC non supportati: cosa sapere nel 2025

Microsoft ha preso una posizione chiara riguardo all’installazione di Windows 11 su PC non compatibili. Recentemente, l’azienda ha rimosso dal proprio sito ufficiale la procedura che consentiva di eseguire l’installazione su hardware non supportato. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni tra gli utenti, specialmente considerando che Windows Defender ha iniziato a segnalare Flyby 11 come un malware.

La situazione è emersa in seguito al lancio di Windows 11, che ha introdotto requisiti minimi per l’installazione, tra cui la necessità di avere il TPM 2.0. Questa specifica ha comportato il fatto che non tutti i dispositivi fossero in grado di effettuare l’aggiornamento al nuovo sistema operativo. Inizialmente, Microsoft aveva adottato un approccio più flessibile, fornendo indicazioni su come procedere con l’installazione anche su dispositivi non conformi ai requisiti, avvertendo però degli eventuali rischi associati.

Nella sua pagina di supporto, Microsoft aveva specificato che l’installazione su dispositivi non conformi ai requisiti minimi non era consigliata. Tuttavia, per coloro che sceglievano di procedere, era possibile modificare alcune chiavi di registro per bypassare i controlli relativi a TPM 2.0 e ai modelli di CPU. Questo, tuttavia, comportava il rischio di instabilità e prestazioni non ottimali, oltre a una mancanza di garanzia sugli aggiornamenti, in particolare per la versione 24H2.

Negli ultimi tempi, la situazione è cambiata nuovamente. Microsoft ha iniziato a implementare restrizioni più severe, come il divieto di installazione della versione 24H2 su PC con processori privi di POPCNT e l’aggiunta di un watermark sull’interfaccia degli utenti non compatibili. Ora, la rimozione delle istruzioni su come installare Windows 11 su hardware non supportato segna un ulteriore passo verso una politica di maggiore rigidità.

Per chi utilizza attualmente Windows 10, che non riceverà più supporto dal 14 ottobre 2025, l’unica alternativa suggerita da Microsoft è l’acquisto di un nuovo computer, possibilmente uno dei modelli PC Copilot+. Tuttavia, esistono anche soluzioni open source, come Rufus e Flyby 11, che consentono di aggirare il blocco del TPM 2.0. Purtroppo, l’ultimo aggiornamento di Windows Defender ha classificato Flyby come un malware con la segnalazione PUA:Win32/Patcher, definito come un’app potenzialmente indesiderata.

Lo sviluppatore di Flyby11 ha comunicato agli utenti di ignorare l’avviso di sicurezza e ha intenzione di contattare Microsoft per chiarire la situazione, se si tratti di una segnalazione intenzionale o di un falso positivo. Per precauzione, il sito Neowin consiglia di utilizzare questi strumenti su macchine virtuali, poiché applicazioni non firmate digitalmente potrebbero essere frequentemente segnalate da Defender.

È evidente che Microsoft sta spingendo gli utenti verso l’adozione di nuovi dispositivi, rendendo sempre più difficile l’utilizzo di Windows 11 su hardware non compatibile.

Share
Published by