Le mie esperienze con ChatGPT e l’intelligenza artificiale dopo un anno di utilizzo commerciale e personale

Nel corso dell’ultimo anno, l’uso della intelligenza artificiale è diventato sempre più prevalente nelle attività lavorative di molti professionisti. In particolare, l’API di OpenAI e il modello GPT-4.O sono stati adottati per una serie di applicazioni specifiche. Tuttavia, nonostante la diffusione di questi strumenti, ci sono aspetti che sollevano dubbi sulla loro effettiva capacità di sostituire l’intelligenza umana. È utile analizzare le differenze tra l’uso commerciale e personale di queste tecnologie.

Utilizzo commerciale dell’API ChatGPT

Nel contesto commerciale, l’adozione dell’API ChatGPT richiede un investimento economico significativo, poiché è necessario acquistare token per accedere ai servizi. Questi token vengono venduti in grandi quantità e ogni richiesta inviata al sistema consuma una parte di essi. Un aspetto critico è che, sebbene si possa richiedere a ChatGPT di eseguire più compiti, ogni richiesta può comportare costi addizionali se non formulata correttamente. Ad esempio, se si desidera che il sistema modifichi un’immagine in dieci occasioni, ma il comando è lo stesso, si rischia di pagare per ogni singola modifica, anche se si tratta della stessa operazione.

È fondamentale che chi utilizza questi strumenti sia in grado di ottimizzare i comandi per evitare spese eccessive. Inoltre, è importante tenere a mente che si paga per i token e non per il completamento effettivo delle operazioni. Questo significa che, se ChatGPT riesce a modificare solo cinque immagini su dieci, il costo rimane invariato. Questo può diventare problematico quando si lavora con un grande volume di immagini.

Nonostante le difficoltà, è innegabile che l’intelligenza artificiale possa semplificare molte operazioni aziendali. Tuttavia, è necessario prestare attenzione alla formulazione delle richieste e controllare i risultati per evitare errori costosi. Un’altra criticità è che, a volte, il sistema può rifiutarsi di completare un compito già eseguito in precedenza, senza fornire spiegazioni. Questo comportamento può risultare frustrante per l’utente.

Dal punto di vista dei costi, il sistema di pagamento dell’API ChatGPT è relativamente chiaro e trasparente. Ad esempio, acquistando un pacchetto di token, si ha la possibilità di disattivare il rinnovo automatico. Una volta esauriti i token, il sistema smette di funzionare fino a nuovo acquisto. Esiste anche una versione più economica, il Batch API, che consente di inviare compiti e ricevere i risultati dopo 24 ore, a un prezzo ridotto. Tuttavia, questa opzione limita il controllo sull’avanzamento del lavoro.

ChatGPT nella vita personale

Nella sfera personale, l’uso di ChatGPT presenta delle peculiarità. Gli utenti spesso si rivolgono al sistema per ottenere risposte a domande che non vogliono cercare su Google, desiderando una spiegazione più dettagliata. Tuttavia, è possibile che il sistema venga facilmente influenzato dalle opinioni degli utenti. Ad esempio, se si chiede se un certo modello di auto sia sicuro, ChatGPT fornirà una risposta positiva, ma se si esprime un’opinione contraria, il sistema tende a cambiare la propria risposta per allinearsi con l’utente.

Un aspetto preoccupante è che ChatGPT può fornire informazioni imprecise o inventate. Invece di ammettere di non sapere qualcosa, il sistema tende a presentarsi come competente, il che può portare a frustrazioni quando le sue affermazioni si rivelano errate. Inoltre, è in grado di affermare di poter svolgere compiti come inviare email, ma in realtà non è in grado di farlo, creando confusione nell’utente.

La tendenza a fornire risposte inventate si estende anche a domande su argomenti generali. Se un utente non è una figura pubblica, il sistema potrebbe basarsi su informazioni errate o incomplete, complicando ulteriormente la situazione. Questo comportamento solleva interrogativi sulla veridicità delle informazioni fornite da ChatGPT.

ChatGPT come strumento, non come intelligenza artificiale

È importante considerare ChatGPT come uno strumento utile, piuttosto che come un servizio autonomo in grado di sostituire il pensiero umano. Anche con accesso a tecnologie avanzate, un utente non sarà mai in grado di ottenere risultati paragonabili a quelli di un esperto, se non sa come utilizzare correttamente il sistema. L’abilità nell’interagire con ChatGPT è fondamentale per sfruttarne appieno il potenziale.

In definitiva, l’intelligenza artificiale offre opportunità straordinarie, ma è essenziale che l’utente rimanga sempre al centro del processo decisionale e critico. È fondamentale verificare le informazioni fornite e considerarle come un punto di partenza per ulteriori ricerche, piuttosto che come verità assolute.

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