Microsoft ha reso noto il suo obiettivo di formare un milione di persone in Italia sulle competenze AI, come parte della AI Skills Initiative. Questo programma è progettato per dotare studenti, professionisti e aziende delle competenze necessarie per affrontare la trasformazione digitale e facilitare l’adozione dell’intelligenza artificiale nel panorama economico nazionale.
L’annuncio è stato effettuato durante l’evento AI L.A.B. 2025, un’iniziativa di Microsoft volta a promuovere l’uso responsabile dell’AI generativa. L’incontro si è svolto presso la Microsoft House di Milano, dove sono stati presentati i risultati di un anno di attività di AI L.A.B., che ha coinvolto oltre 400 aziende e attivato più di 600 progetti. L’iniziativa si articola in tre aree principali: Industries per le grandi imprese, For Italy per supportare le PMI e il Made in Italy, e For Good, dedicata alla formazione e all’inclusione.
Il programma For Italy si focalizza sulla digitalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI) e sulla valorizzazione del Made in Italy, mirando a rendere l’accesso alle tecnologie AI più semplice per le aziende di dimensioni ridotte, spesso con risorse limitate. Grazie alla collaborazione con Confesercenti, Var Group e Lodestar, le PMI possono usufruire di strumenti formativi, finanziamenti e consulenze per integrare soluzioni di intelligenza artificiale nei loro processi produttivi e commerciali. Un esempio concreto è l’applicazione dell’AI per ottimizzare la logistica e personalizzare l’offerta ai clienti, incrementando così la competitività delle imprese italiane nei mercati internazionali.
In aggiunta, For Italy sostiene settori chiave del Made in Italy, come la moda, l’agroalimentare e il design, fornendo soluzioni AI per la tracciabilità dei prodotti, il miglioramento della qualità e la protezione dei marchi dalla contraffazione. La cooperazione con enti pubblici e privati consente di sviluppare modelli di innovazione sostenibile, ponendo l’accento sull’efficienza energetica e sulla riduzione degli sprechi.
Il programma For Good si dedica alla formazione inclusiva e all’accessibilità dell’AI, con iniziative rivolte a studenti, lavoratori in riqualificazione e categorie vulnerabili. L’obiettivo è democratizzare l’accesso alle competenze digitali, assicurando che anche individui provenienti da contesti socio-economici svantaggiati possano acquisire conoscenze utili per il mercato del lavoro.
For Good collabora con università, enti di formazione e associazioni no-profit per offrire percorsi di alfabetizzazione digitale gratuiti, corsi su etica dell’AI e sicurezza informatica. Tra le iniziative più significative c’è AI for Schools, che mira a portare strumenti educativi basati sull’intelligenza artificiale nelle scuole italiane, supportando studenti e insegnanti nella comprensione di queste tecnologie. Inoltre, vengono sviluppate soluzioni accessibili per persone con disabilità, come interfacce vocali avanzate e strumenti per facilitare l’inclusione lavorativa di chi ha difficoltà motorie o cognitive.
Durante l’evento, sono stati messi in evidenza vari progetti realizzati dai partner di Microsoft. Fondazione Cariplo, rappresentata da Carlo Mango, ha evidenziato l’importanza dell’AI nel terzo settore, supportando iniziative di innovazione sociale. Il Poligrafico e Zecca dello Stato, con l’intervento di Annalisa De Luca, ha presentato l’uso dell’intelligenza artificiale nella lotta alla contraffazione, in particolare attraverso il chatbot MIA, progettato per verificare l’autenticità dei prodotti Made in Italy. Questa tecnologia permette una tracciabilità trasparente della filiera produttiva, riducendo il rischio di falsificazioni e migliorando la tutela del marchio italiano. L’integrazione dell’AI nei sistemi di sicurezza documentale del Poligrafico accelera anche la digitalizzazione di certificati e passaporti, garantendo maggiore affidabilità nella gestione dei dati sensibili.
Nel settore sanitario, Carlo Tacchetti dell’Università Vita-Salute San Raffaele ha discusso dell’integrazione dell’AI nella ricerca clinica, concentrandosi sui modelli predittivi per la diagnosi e il trattamento di malattie complesse. Il progetto S-Race, sviluppato con Microsoft, consente di raccogliere e standardizzare grandi volumi di dati clinici, facilitando diagnosi più precise e personalizzate. Attualmente, questa piattaforma è attiva in 21 progetti, coprendo settori come oncologia, cardiovascolare, neuroscienze e cure intensive. L’uso dell’AI in ambito medico migliora anche la gestione dei flussi ospedalieri, ottimizzando le tempistiche delle visite e il monitoraggio remoto dei pazienti cronici, alleviando la pressione sul personale sanitario e migliorando la qualità delle cure.
L’iniziativa AI L.A.B. si colloca all’interno di un investimento di 4,3 miliardi di euro che Microsoft ha previsto per potenziare l’infrastruttura cloud e AI in Italia, come annunciato nell’ottobre 2024. Tale investimento include l’espansione della capacità di calcolo su Azure, con l’intento di rendere l’Italia un hub strategico per l’AI in Europa. La nuova regione data center avrà un ruolo chiave nel garantire maggiore sicurezza, scalabilità e conformità alle normative europee sui dati, un aspetto cruciale per la crescita del settore AI a livello nazionale.
Tuttavia, l’Italia si trova ad affrontare un contesto economico caratterizzato da una crescita più lenta rispetto ad altri Paesi europei. Secondo i dati di ISTAT e OCSE, il Paese ha registrato un tasso di crescita del PIL inferiore alla media UE negli ultimi anni, con un incremento del 0,7% nel 2023, rispetto all’1,2% della zona euro. Le previsioni per il 2025 rimangono incerte, rendendo la formazione un passo fondamentale, ma non sufficiente.
L’Italia presenta una carenza strutturale di investimenti in ricerca e sviluppo: secondo Eurostat, il Paese destina solo 1,5% del PIL alla R&S, contro il 2,3% della media UE e il 3% della Germania. Questo limita la capacità di innovazione delle imprese e riduce la competitività del settore tecnologico.
Un ulteriore ostacolo è la frammentazione del tessuto industriale, composto prevalentemente da PMI con risorse limitate per la trasformazione digitale. Secondo un rapporto del Centro Studi Confindustria, il 60% delle PMI italiane non ha ancora avviato un processo di digitalizzazione avanzata, mentre meno del 30% utilizza strumenti di intelligenza artificiale.
Senza un’infrastruttura adeguata, incentivi concreti per l’adozione dell’AI e una maggiore propensione al rischio da parte delle imprese, l’Italia rischia di rimanere indietro nella corsa alla trasformazione digitale. Inoltre, il Venture Capital in Italia è significativamente inferiore rispetto ad altri Paesi europei, con investimenti che nel 2023 hanno raggiunto solo 2 miliardi di euro, contro i 10 miliardi della Francia e i 14 della Germania.
L’iniziativa di Microsoft rappresenta un’opportunità per stimolare un cambiamento di paradigma, ma il suo impatto reale dipenderà dalla capacità del sistema produttivo e delle istituzioni di creare un ecosistema favorevole all’adozione di tecnologie avanzate, migliorando il collegamento tra ricerca, industria e formazione. L’Italia ha bisogno di politiche industriali più incisive, incentivi mirati all’innovazione e una strategia digitale nazionale più ambiziosa per competere a livello internazionale.