Il telescopio spaziale Euclid rivela un eccezionale anello di Einstein

Il telescopio spaziale Euclid scopre il primo anello di Einstein, un raro fenomeno di lensing gravitazionale, osservando galassie a miliardi di anni luce di distanza.
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Il telescopio spaziale Euclid, frutto dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), ha già fatto registrare un’importante scoperta dal suo lancio avvenuto nel luglio del 2023. Ha identificato il suo primo anello di Einstein, un fenomeno astronomico raro che si verifica a causa del lensing gravitazionale. Questo fenomeno si verifica quando due oggetti celesti, distanti tra loro, si allineano perfettamente rispetto al telescopio che li osserva. Nel caso specifico, i due oggetti sono due galassie: la prima, Ngc 6505, si trova a 590 milioni di anni luce dalla Terra, mentre la seconda, a 4,42 miliardi di anni luce, è stata osservata per la prima volta e non ha ancora un nome. I dettagli di questa scoperta sono stati riportati in uno studio pubblicato su Astronomy and Astrophysics.

La formazione dell’anello di einstein

Secondo la teoria della relatività generale di Albert Einstein, i corpi dotati di massa sono in grado di deformare lo spaziotempo, simile a come una palla da bowling crea una curvatura su un tappeto elastico. Questa deformazione influisce sulla traiettoria di altri oggetti, inclusa la luce. Il fenomeno del lensing gravitazionale produce immagini distorte di corpi celesti, agendo come una lente d’ingrandimento naturale.

Quando galassie a distanze diverse dalla Terra si allineano casualmente, il lensing gravitazionale può manifestarsi in modo straordinario, creando immagini multiple della stessa galassia o, in casi eccezionali, un intero anello, noto come anello di Einstein. Nell’immagine catturata dal telescopio Euclid, si può osservare una sorgente di luce centrale, corrispondente al nucleo della galassia Ngc 6505, circondata da un anello quasi perfetto con quattro punti luminosi distintivi. Questi punti rappresentano le repliche della galassia non ancora nominata, situata dietro Ngc 6505.

La rarità del fenomeno

Massimo Meneghetti, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e membro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), ha commentato l’importanza di questa scoperta. “Questa prima lente gravitazionale forte scoperta da Euclid presenta caratteristiche uniche”, ha affermato. “È davvero raro trovare una galassia relativamente vicina come Ngc 6505 che agisca come lente gravitazionale forte. Le galassie così vicine non sono generalmente capaci di focalizzare la luce di sorgenti retrostanti per creare immagini multiple, a meno che non contengano grandi quantità di materia nelle loro regioni centrali. La formazione di anelli di Einstein completi, come quello di Ngc 6505, è un evento ancora più raro, poiché richiede un allineamento perfetto tra la galassia lente e quella sorgente rispetto al nostro telescopio.”

Le prospettive future di euclid

La missione Euclid dell’Esa è progettata per indagare la composizione dell’universo “oscuro”, che comprende energia e materia oscura. Gli scienziati dell’Inaf spiegano che utilizzeranno il lensing gravitazionale nella sua forma “debole” per studiare la materia oscura invisibile, analizzando come questa influisca sulle immagini leggermente distorte di miliardi di galassie.

Il telescopio spaziale Euclid si propone di mappare oltre un terzo del cielo, osservando miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce di distanza. Gli esperti dell’Esa stimano di identificare circa 100mila lenti forti, ma scoprire una così spettacolare e vicina è sorprendente. Valeria Pettorino, scienziata del progetto Euclid, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, affermando: “È affascinante che questo anello sia stato osservato all’interno di una galassia ben nota, scoperta nel 1884”. Questo dimostra le capacità straordinarie di Euclid nel rivelare nuove informazioni anche in contesti già studiati.

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