Un preoccupante episodio di attacco hacker ha colpito il profilo Instagram personale della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’intrusione informatica è avvenuta mentre la premier era in volo di rientro a Roma dopo una missione in Egitto.
Con un’azione mirata, gli hacker sono riusciti ad accedere all’account Instagram di Meloni e hanno pubblicato temporaneamente una storia e un post con la scritta “Grazie Elon free Btc!” accompagnati dall’immagine di un profilo fake di Elon Musk, il noto CEO di Tesla.
Sebbene l’intrusione sia stata risolta dopo pochi minuti, le immagini dei contenuti fake pubblicati si sono già diffuse rapidamente sui social media, amplificando la portata dell’attacco.
A confermare la notizia è stato direttamente Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio. Il profilo violato è quello personale storico di Giorgia Meloni, aperto anni addietro. Sono immediatamente scattate le indagini da parte della Polizia Postale per fare luce sull’accaduto e identificare i responsabili dell’attacco informatico.
I tecnici della polizia dovranno capire come sia stata aggirata la password di Giorgia Meloni e se siano state attivate tutte le procedure di messa in sicurezza del profilo, come l’autorizzazione di accesso attraverso un numero di cellulare.
Secondo le prime analisi, l’attacco non sembra avere un intento politico, bensì economico. Nei messaggi postati attraverso le storie di Giorgia Meloni, gli hacker facevano riferimento a un tweet, palesemente contraffatto, di Elon Musk in cui il CEO di Tesla annunciava un regalo di 5.000 Bitcoin. Veniva anche postato un link, probabilmente il canale che gli hacker volevano utilizzare per attività di phishing, ovvero l’acquisizione illecita di dati sensibili degli utenti.
Questo grave episodio sottolinea l’importanza di adottare misure di sicurezza adeguate, anche per le figure pubbliche e istituzionali di primo piano, al fine di proteggere i propri account e dati personali da potenziali attacchi informatici mirati. La violazione dell’account di Giorgia Meloni rappresenta un monito sulla necessità di rafforzare le difese digitali, soprattutto per coloro che ricoprono ruoli di rilievo nelle istituzioni e nella politica nazionale.