Genitori britannici citano in giudizio TikTok dopo la morte dei figli in una challenge pericolosa

Il caso legale che coinvolge il social network TikTok ha attirato l’attenzione dei media internazionali, in seguito alla denuncia presentata dai genitori di quattro adolescenti britannici. Questi ultimi sostengono che la morte dei loro figli sia stata provocata dalla partecipazione a una sfida virale che ha preso piede sulla piattaforma nel 2021. Le famiglie di Isaac Kenevan, 13 anni, Archie Battersbee, 12 anni, Julian “Jools” Sweeney, 14 anni e Maia Walsh, 13 anni, affermano che i ragazzi sono deceduti nel 2022 mentre tentavano di eseguire la pericolosa “blackout challenge”.

La blackout challenge

Questa sfida, nota come “blackout challenge”, ha guadagnato notorietà su TikTok e si basa su un gioco di soffocamento. La sfida ha attirato l’attenzione di moltissimi giovani, portando a conseguenze tragiche. I genitori dei ragazzi coinvolti nella causa sostengono che TikTok abbia promosso contenuti nocivi, spingendo i giovani a partecipare a sfide sempre più rischiose. La piattaforma, secondo le famiglie, avrebbe creato un ambiente in cui la sicurezza dei minori non è stata adeguatamente tutelata.

Causa per omicidio colposo

Il Social Media Victims Law Center, con sede negli Stati Uniti, ha avviato un’azione legale per omicidio colposo nei confronti di TikTok e della sua azienda madre, ByteDance. La denuncia accusa il social network di essere “un prodotto pericoloso e avvincente”, che si presenta come un ambiente sicuro per i bambini, mentre in realtà genera contenuti che possono risultare letali. La causa sottolinea come TikTok proponga video e sfide rischiose ai giovani, personalizzando i contenuti in base all’età e alla posizione geografica degli utenti.

La difesa di TikTok

Di fronte a queste accuse, TikTok ha respinto le affermazioni sostenendo che le ricerche legate alla blackout challenge siano state bloccate dal 2020. La piattaforma afferma di avere politiche rigorose contro contenuti pericolosi e di impegnarsi a rimuoverli prima che vengano segnalati. TikTok ha anche istituito un centro di sicurezza per indirizzare gli utenti che cercano informazioni relative a queste sfide.

L’intervista ai quattro genitori

In un’intervista rilasciata alla BBC, i genitori coinvolti nella causa hanno espresso il loro dolore e la loro frustrazione. Uno di loro ha dichiarato che le famiglie in lutto hanno ricevuto risposte standardizzate da TikTok, senza alcuna dimostrazione di empatia. La signora Roome, madre di Julian, ha avviato una campagna per ottenere una legge che consenta ai genitori di accedere agli account social dei propri figli in caso di morte, ritenendo che tali informazioni possano fornire chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla tragedia.

Gli interventi del governo inglese

Nel Regno Unito, il governo ha approvato l’Online Safety Act, una legge che introduce nuove responsabilità per le aziende di social media riguardo alla sicurezza degli utenti. A partire da quest’anno, le modifiche legislative impongono alle piattaforme di proteggere i minori da contenuti e sfide pericolose. Tuttavia, il signor Walsh, padre di Maia, ha espresso scetticismo riguardo all’efficacia delle misure governative nel garantire la sicurezza dei bambini online.

Il progetto di Harry e Meghan

Infine, Harry e Meghan, duca e duchessa di Sussex, hanno recentemente lanciato il progetto “The Parent’s Network”, un’iniziativa volta a sostenere le famiglie colpite dai danni dei social media. La rete mira a fare pressione sulle aziende tecnologiche affinché migliorino le misure di protezione per gli utenti più giovani, affrontando così le problematiche legate all’uso dei social network.

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