Econocom On Challenge premia la tua idea creativa

Il concorso ideato da Econocom ha lo scopo di premiare le idee più creative, anche se allo stato embrionale, partendo da un elaborato multimediale di presentazione.
La rainforest digitale italiana è in continua fibrillazione e di certo non mancano idee e progetti capaci di cambiare le carte in tavola e stravolgere le regole del gioco. Questo è ciò che cercano all’Econocom, ideatori del concorso On Challenge, una call to action per l’innovazione del Paese, lanciata dal gruppo europeo specializzato nella digital transformation delle imprese (a livello di infrastrutture informatiche e telecomunicazioni). Dallo scorso 15 settembre infatti e fino al 15 novembre 2016, va in scena la creatività. Gli e le aspiranti startupper potranno infatti inviare un proprio elaborato (in formato testo, foto o video, per alleggerire la fase di submission e facilitare soprattutto chi ha le idee ma non ancora il giusto supporto a livello di mentoring e incubatori, elementi in assenza dei quali spesso le startup vengono penalizzate in fase di pitch e candidatura a bandi di concorso), iscrivendo la propria idea progettuale direttamente sulla landing page dedicata. A loro disposizione, su onchallenge.econocom.com, brevi video con consigli e pillole di ispirazione creativa nonché tutte le info su regolamento e contest.
Dopo aver sottoposto le idee al vaglio di una giuria di qualità (costituita sia da membri interni alla compagnia che esterni, tra cui Melis di Radio24 e Monica Gagliardi, Global Ecommerce, CRM, Digital e Social Director presso OVS Group), al vincitore in premio alcune delle più futuristiche tecnologie della Samsung.
Si parla dunque di concetti quali futuribilità, avvenirismo, innovazione, un cocktail di auspici assolutamente perseguibili dal Paese ma che troppo spesso rimangono utopiche promesse e il tutto finisce versato giù per lo sciacquone di indifferenza, burocrazia e digital divide. La sfida di Econocom, che ha fatto dell’hashtag #thefutureison il proprio concept strategico, è comune a tante grandi e piccole realtà che, malgrado rallentamenti, conservatorismo e un approccio disfattista-qualunquista tipicamente italico, si stanno rimboccando le maniche e credono nelle potenzialità dei nostri territori.
Spazio dunque a dimensioni e progetti 2.0 che possano migliorare i settori del Turismo, dell’Artigianato, dell’Enogastronomia e delle Arti e Cultura, ma non solo, per svernare il sistema e dare voce ai giovani (non per una questione anagrfica, sia chiaro!)
Tommaso Lippiello