La notizia di un attacco ransomware a OneBlood, un’importante organizzazione no-profit di raccolta sangue, ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza della fornitura di sangue negli ospedali americani, in particolare nel sud-est degli Stati Uniti. Il malfunzionamento dei sistemi informatici dell’ente ha già iniziato a influenzare le operazioni di raccolta e distribuzione del sangue, mettendo a rischio interventi chirurgici e trattamenti vitali.
L’attacco ha avuto luogo nel weekend, quando l’organizzazione ha subito l’influsso di un ransomware che ha crittografato la propria infrastruttura VMware, fondamentale per le operazioni quotidiane. Secondo fonti interne, le difficoltà nell’acquisizione di campioni di sangue nei centri donatori e attraverso i bus mobili di donazione sono emerse già in precedenza, sollevando il sospetto di un problema imminente.
OneBlood, dal canto suo, ha confermato l’outage dei sistemi software e ha attivato un piano di emergenza, collaborando con agenzie locali e federali per affrontare al meglio la situazione. Come dichiarato da Susan Forbes, vicepresidente senior di OneBlood: “I nostri sforzi per una risposta completa sono in atto, e stiamo lavorando instancabilmente per ripristinare la funzionalità completa dei nostri sistemi il prima possibile.”
Attualmente, l’organizzazione sta operando con processi manuali, complessi e dispendiosi in termini di tempo, aumentando il rischio di problemi di disponibilità dell’inventario di sangue.
Con oltre 250 ospedali in tutto il paese che dipendono dai servizi di OneBlood, è stata diramata una richiesta per attivare i protocolli di emergenza per le carenze di sangue. Questo passo è vitale per assicurare che le scorte esistenti siano prioritizzate per i pazienti più bisognosi.
In una situazione del genere, è fondamentale garantire che il flusso di sangue verso gli ospedali continui senza interruzioni. Per questo, una coalizione di centri di donazione e il Task Force per le Catastrofi dell’AABB si sono mobilitati per indirizzare i prodotti di sangue a OneBlood, cercando di far fronte alla crisi.
OneBlood ha lanciato un appello urgente per incrementare le donazioni, notando una particolare necessità dei gruppi sanguigni O Positivo, O Negativo e delle Piastrine. In questo periodo critico, tutti coloro che sono idonei a donare sono esortati a prenotare un appuntamento il prima possibile, affinché si possa ridurre l’impatto dell’attacco sulla fornitura di sangue.
La situazione attuale ricorda l’emergenza affrontata dal National Health Service nel Regno Unito a luglio 2024, quando un attacco ransomware ha colpito un fornitore di patologie, interrompendo le trasfusioni di sangue a Londra. La carenza dei tipi di sangue O, essenziali per la compatibilità universale, ha costretto l’NHS a emettere un avviso di emergenza.
OneBlood ha dichiarato di non aver ancora fornito particolari dettagli sull’incidente, e non è stato fatto alcun annuncio da parte dei gruppi di minaccia principali. Tuttavia, l’organizzazione ha assicurato di informare gli individui eventualmente coinvolti e di offrire servizi di monitoraggio del credito per mitigare i rischi di esposizione dei dati. Anche se i programmi di premi per i donatori non sono stati compromessi, OneBlood ha deciso di disattivarli temporaneamente fino al ripristino completo dei sistemi informatici.
Il panorama della sicurezza informatica continua ad evolversi, e casi come quello di OneBlood evidenziano la vulnerabilità delle organizzazioni critiche. La comunità e le istituzioni stanno monitorando attentamente la situazione per garantire che i bisogni dei pazienti siano prioritari.