Terremoto in Myanmar e Thailandia: la testimonianza di suor Ana Rosa Sivori, cugina di Papa Francesco

Suor Ana Rosa Sivori, missionaria salesiana in Thailandia, racconta la paura vissuta durante il terremoto che ha colpito Myanmar e Thailandia, evidenziando la tranquillità nel suo convento a Banpong.
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Suor Ana Rosa Sivori, missionaria salesiana e cugina di Papa Francesco, ha condiviso la sua esperienza dopo il terremoto che ha colpito Myanmar e Thailandia. Attualmente si trova a Banpong, a circa 100 km da Bangkok. Sebbene non ci siano stati danni significativi nella sua area, l’evento sismico ha generato grande apprensione tra le giovani ospiti del convento.

La paura vissuta nel convento

Ana Rosa Sivori vive in Thailandia da circa sessant’anni ed è profondamente radicata nella comunità locale. La suora ha descritto i momenti di terrore vissuti durante il terremoto: “Le ragazze del convento sono scappate via spaventate mentre tutto tremava attorno a noi”, ha raccontato. Nonostante la paura palpabile, suor Ana Rosa ha confermato che non ci sono stati danni strutturali nel suo convento a Banpong.

La situazione è stata monitorata con attenzione anche grazie ai media locali e internazionali. “Le immagini che vediamo in tv mostrano tanta morte e distruzione”, ha aggiunto con una nota di tristezza per quanto accaduto nelle aree più colpite dal sisma. Questo contrasto tra la tranquillità della sua località e le notizie allarmanti provenienti da altre zone del Paese evidenziano l’incertezza che molti stanno vivendo.

Le conseguenze del sisma in Thailandia

Nonostante il forte spavento avvertito dalla comunità religiosa a Banpong, suor Ana Rosa ha sottolineato come la situazione sia meno grave rispetto ad altre aree della Thailandia. Durante l’estate tailandese, infatti, molte ragazze ospiti del convento sono assenti poiché si preparano per l’inizio dell’anno scolastico successivo.

Inoltre, gli edifici delle case salesiane tendono ad essere costruiti su strutture basse che riducono il rischio di crolli durante eventi sismici come questo. Suor Ana Rosa ha affermato: “Non ci sarebbero danni neanche nelle altre case delle salesiane nel Paese”. Tuttavia, i resoconti dei media parlano chiaramente di distruzione altrove; molte persone si sono riversate nelle strade cercando riparo dai rischi associati al terremoto.

Testimonianze italiane sugli effetti del sisma

Alcuni italiani presenti nella regione hanno condiviso le loro esperienze riguardo agli effetti devastanti del terremoto. Un esempio significativo proviene dalla sede dell’Ostello Bello a Mandalay, una delle città maggiormente colpite dall’evento catastrofico. I gestori milanesi hanno descritto scene drammatiche: palazzi distrutti e ponti crollati hanno segnato un paesaggio urbano già fragile.

Fortunatamente per loro, l’edificio dell’ostello è stato realizzato in cemento armato ed è rimasto intatto durante il sisma; tuttavia i gestori esprimono preoccupazione per eventuali problemi strutturali futuri dovuti alle scosse sismiche recenti.

Queste testimonianze mettono in luce non solo gli effetti immediati sulla popolazione ma anche le sfide future legate alla ricostruzione delle infrastrutture danneggiate nei luoghi più colpiti dal terremoto.