Il 25 aprile 1836, un forte terremoto ha colpito la Calabria settentrionale, con una magnitudo stimata di 6,18. L’epicentro è stato localizzato nel distretto di Rossano, causando crolli e danni significativi nelle aree circostanti. Questo evento sismico ha avuto un impatto notevole sulla popolazione locale e sulle infrastrutture della provincia di Cosenza.
Dettagli dell’evento sismico
La scossa si è verificata alle coordinate geografiche 39.567° N e 16.737° E, raggiungendo un’intensità pari a IX nella scala Mercalli. Questo valore indica che il terremoto è stato percepito come molto forte dalla popolazione e ha provocato gravi danni strutturali in diverse località del versante ionico della provincia di Cosenza. Le conseguenze più devastanti sono state registrate nel comune di Rossano, dove numerosi edifici storici hanno subito crolli parziali o totali.
Le testimonianze storiche riportano scene drammatiche: molti abitanti sono stati costretti ad abbandonare le loro case per cercare rifugio all’aperto o presso strutture temporanee allestite per l’emergenza. La paura e la confusione hanno caratterizzato le ore immediatamente successive alla scossa, mentre i soccorsi cercavano di raggiungere le aree più colpite.
Impatti sui comuni limitrofi
Oltre a Rossano, anche altri comuni vicini hanno subito danni significativi a causa del terremoto. Località come Corigliano Calabro e Castrovillari hanno registrato effetti minori rispetto al centro dell’epicentro, ma non sono state risparmiate da crolli ed eventi distruttivi che hanno compromesso la sicurezza degli edifici pubblici e privati.
A Cosenza stessa si sono verificati danni meno gravi; tuttavia l’evento ha suscitato preoccupazione tra gli abitanti che vivevano già in una regione notoriamente sismica. Le autorità locali si sono attivate rapidamente per valutare i danni subiti dalle infrastrutture pubbliche e private ed avviare operazioni di soccorso per assistere chi aveva perso tutto.
Risposta delle autorità locali
In seguito al terremoto del 1836, le autorità calabresi iniziarono ad organizzarsi per affrontare l’emergenza sia sul piano sanitario che su quello dei trasporti. Vennero mobilitati medici ed infermieri da altre regioni italiane per fornire assistenza ai feriti; inoltre furono attivati piani d’emergenza volti alla ricostruzione delle abitazioni danneggiate.
L’attenzione verso la prevenzione dei rischi sismici aumentò sensibilmente dopo questo evento catastrofico; ciò portò a riforme nelle normative edilizie locali con l’obiettivo principale di garantire maggiore sicurezza agli edifici esistenti contro futuri eventi simili.
Il terremoto del ’36 rimane uno degli episodi più significativi nella storia recente della Calabria settentrionale; esso rappresenta un monito sull’importanza della preparazione alle emergenze naturali in una regione vulnerabile come questa.
Articolo di