Un terremoto di magnitudo 3.6 ha colpito la zona di Spoleto mercoledì sera, alle 23.31, con ripercussioni avvertite anche in altre città umbre come Foligno, Trevi e Perugia. La situazione è stata monitorata dalla Protezione civile regionale che ha confermato l’assenza di danni significativi o interventi da parte dei vigili del fuoco nella notte successiva.
Dettagli della scossa e delle repliche
La prima scossa è stata seguita da una replica minore, registrata tre minuti dopo, con magnitudo 1.7 secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia . L’epicentro del sisma è stato localizzato tra le località Madonna di Lugo e San Giacomo, come confermato dalla presidente della giunta regionale Stefania Proietti attraverso un post sui social media.
Nonostante la preoccupazione iniziale per la sicurezza degli edifici nella zona colpita dal terremoto, non sono stati segnalati danni strutturali o situazioni critiche che abbiano richiesto intervento immediato da parte dei soccorsi. Tuttavia, il sindaco di Spoleto Andrea Sisti ha deciso precauzionalmente di chiudere le scuole per il giorno seguente al fine di effettuare controlli approfonditi sugli edifici scolastici.
Misure adottate dai comuni interessati
Oltre alla chiusura delle scuole a Spoleto, anche il Comune di Campello sul Clitunno ha preso misure simili per garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico. A Spoleto sono stati disposti anche la chiusura temporanea dei teatri e dei musei locali fino a nuove comunicazioni riguardo alla stabilità degli edifici pubblici.
Le autorità locali stanno mantenendo alta l’attenzione sulla situazione sismica nell’area umbra mentre continuano i monitoraggi per garantire che non ci siano ulteriori sviluppi problematici legati all’attività sismica recente.
Riferimenti storici ai precedenti eventi sismici
Questo evento non è isolato; nel febbraio dell’anno scorso si erano verificate due scosse significative a Spoleto: una con magnitudo 3.5 alle 11:55 e un’altra con magnitudo 3.1 solo due minuti dopo. Entrambe le scosse avevano una profondità simile attorno agli otto chilometri ed erano state avvertite in gran parte della regione senza causare danno rilevante.
La storia sismica dell’Umbria evidenzia come questa area sia soggetta a movimenti tellurici frequenti ma generalmente moderati; ciò rende fondamentale un continuo monitoraggio da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza della popolazione locale nelle eventualità future.
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