Stadio Flaminio: la bocciatura della proposta di recupero da parte del Campidoglio

La giunta Gualtieri boccia definitivamente il progetto di recupero dello stadio Flaminio, escludendo la sua trasformazione in impianto per sport minori e lasciando incerto il futuro della struttura.
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La giunta Gualtieri ha definitivamente archiviato la proposta di recupero dello stadio Flaminio avanzata dalla Costruzioni Civili e Commerciali spa, che includeva anche la Roma Nuoto. La decisione è stata ratificata dall’Aula Giulio Cesare, segnando un passo indietro per il progetto di trasformazione dell’impianto in una struttura dedicata agli sport minori.

La definitiva bocciatura

Il progetto per il recupero dello stadio Flaminio ha ricevuto un netto rifiuto da parte della giunta capitolina all’inizio di aprile. L’assemblea comunale ha confermato questa posizione, escludendo qualsiasi possibilità di trasformare l’impianto in una sede per sport minori e attività come rugby e calcio femminile. L’idea prevedeva una riduzione dei posti a sedere a circa 7.500, con l’intento di mantenere le cancellate esterne e senza apportare modifiche significative alla viabilità dell’area circostante. Tuttavia, queste ragioni non sono state sufficienti a convincere i membri della giunta e la maggioranza comunale.

L’assessore allo sport Alessandro Onorato ha sottolineato che lo stadio Flaminio è vincolato a ospitare eventi sportivi nazionali e internazionali. Originariamente progettato per le Olimpiadi del 1960, l’impianto aveva una capienza superiore ai 40mila posti; attualmente ne può accogliere poco più di 20mila dopo vari adeguamenti alle norme sulla sicurezza nel corso degli anni.

Le motivazioni del Campidoglio

Onorato ha evidenziato come il progetto presentato dalla Roma Nuoto avrebbe cambiato radicalmente la destinazione d’uso dello stadio, riducendo così il suo ruolo storico come grande impianto per manifestazioni sportive importanti. Il piano prevedeva al suo interno piste da pattinaggio, piscine e campi da padel insieme a uno spazio commerciale significativo.

Inoltre, si è discusso dell’opportunità di riservare spazi al calcio femminile; tuttavia, Onorato ha fatto notare che le squadre femminili già giocano in impianti comunali come quello delle Tre Fontane o si trasferiscono allo stadio Olimpico quando necessario. Questo aspetto non sembra aver convinto i sostenitori del progetto originario.

Le proteste dei residenti nella zona del Flaminio hanno avuto un peso limitato nelle decisioni finali della maggioranza consiliare; anche associazioni locali hanno espresso dubbi sulla proposta ma senza ottenere ascolto sufficiente.

Le posizioni politiche sul futuro dello stadio

All’interno dell’opposizione ci sono stati pareri contrastanti riguardo al futuro uso dello stadio Flaminio. Alcuni membri hanno mostrato interesse verso l’idea che possa diventare lo stadio della Lazio Calcio; tuttavia questo rimane solo un piano preliminare privo ancora di dettagli concreti su fattibilità tecnica ed economica.

Fabrizio Santori della Lega ha affermato che c’è stata una manifestazione concreta d’interesse dalla SS Lazio ma lamenta l’assenza di un vero progetto operativo dietro questa idea. Ha sottolineato l’importanza d’ascoltare le esigenze dei tifosi biancocelesti nel contesto cittadino più ampio.

Dall’altro lato, Fratelli d’Italia critica fortemente questa mancanza d’iniziativa amministrativa riguardo alla proposta laziale definendola “campata in aria”. Federico Rocca sostiene che non ci sia stato alcun avvio formale nell’amministrazione locale rispetto alla questione ed esprime preoccupazioni sui possibili ostacoli burocratici legati alle normative vigenti sul patrimonio culturale italiano.

Il futuro incerto del Flaminio

Giovanni Quarzo, capogruppo di Fratelli d’Italia, si oppone fermamente alla bocciatura della proposta Roma Nuoto, affermando che essa rappresentava un equilibrio economico-finanziario valido mentre mette in dubbio le reali intenzioni dietro gli interessamenti futuri proposti dalla Lazio Calcio.

Concludendo questo dibattito acceso sull’immediata gestione futura dello stadio Flaminio emerge chiaramente quanto sia complessa la situazione attuale: nessuna delle proposte avanzate sembra avere ora concrete possibilità realizzative nel breve termine mentre lo stato attuale continua a destare preoccupazioni tra cittadini ed esperti.

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