Sospensione dei lavori per il museo della Shoah a Roma: il Tar interviene per rischi di stabilità del terreno

Il Tar del Lazio sospende i lavori di bonifica per il Museo Nazionale della Shoah a Roma, sollevando preoccupazioni sulla stabilità del terreno e la sicurezza dell’area circostante.
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Sospensione dei lavori per il museo della Shoah a Roma: il Tar interviene per rischi di stabilità del terreno - Socialmedialife.it

Un decreto cautelare ha fermato le operazioni di bonifica nel cantiere del Museo Nazionale della Shoah a Roma, situato in via Alessandro Torlonia. Questa decisione del presidente del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, Pietro Morabito, arriva dopo una serie di contestazioni da parte di residenti e proprietari delle aree circostanti, che hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla stabilità del terreno. Fra polemiche e problematiche burocratiche, il futuro dell’importante museo è ora nelle mani della Direzione Programmi Urbani Integrati del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma Capitale.

La decisione del Tar e le sue motivazioni

Il decreto cautelare, pubblicato in data 14 marzo, ha stabilito una sospensione temporanea dei lavori di bonifica fino al 19 marzo. Questa misura si è resa necessaria dopo che la proprietaria di due immobili adiacenti ha presentato un’istanza, sostenendo che vi è “l’altissima probabilità” di smottamenti del terreno, cosa che comporterebbe gravi conseguenze per la sicurezza dei palazzi circostanti. La società incaricata delle operazioni, Sac S.p.a., ha confermato la presenza di un sistema di cavità sotterranee che potrebbe aggravare i rischi durante le attività di scavo e bonifica. Per queste ragioni, il Tar ha richiesto una relazione dettagliata sulle condizioni del terreno da presentare entro il termine stabilito.

Le tensioni e le polemiche in atto

Negli ultimi giorni, il progetto del Museo della Shoah ha suscitato un acceso dibattito tra residenti e associazioni locali, preoccupati per possibili problemi con la sicurezza e la stabilità dell’area. Questo museo, che ha visto i suoi lavori bloccati per oltre vent’anni e solo di recente sbloccato, è divenuto oggetto di atti vandalici e provocazioni, come dimostrano le scritte offensive e gli oggetti profanatori lasciati nel sito. Un asilo ebraico, precedentemente situato nelle vicinanze, ha dovuto cambiare sede a causa delle minacce ricevute, spingendo i residenti a chiedere un ripensamento sulla locazione del museo e suggerendo una zona meno esposta a questi atti di violenza.

Prospettive future e passi amministrativi

Dopo una serie di esposti riguardo alla questione della sicurezza, l’attenzione ora si sposta sull’aspetto amministrativo. La variante al progetto, necessaria per affrontare le difficoltà legate alla stabilità del terreno, non ha ancora ricevuto l’approvazione. Contro ogni previsione, il Comune ha programmato la bonifica dai possibili ordigni bellici per il 17 marzo, invitando i residenti a non parcheggiare vicino al muro di confine. Questa operazione presenta degli elevati rischi, specialmente considerando che, in passato, nel quartiere di Villa Torlonia sono stati rinvenuti ordigni inesplosi.

Il Comune ha ora tempo fino al 19 marzo per presentare una relazione tecnica. A seconda degli elementi emersi, il Tar potrebbe decidere di estendere la sospensione dei lavori. Se dovessero risultare confermati i pericoli, il progetto potrebbe necessitare di importanti modifiche. Viceversa, se non ci saranno evidenze che suggeriscano rischi immediati, i lavori potrebbero riprendere secondo i piani originali. La situazione attuale lascia il futuro del Museo della Shoah appeso a un filo e gli sviluppi nei prossimi giorni saranno cruciali per definire la traiettoria di questo importante progetto culturale.

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