WhatsApp è la piattaforma di messaggistica maggiormente scelta dagli utenti per comunicare con i proprio contatti, dai parenti agli amici, passando per colleghi e clienti.
Ebbene sì. Ormai, è una piattaforma utilizzata anche per lavoro dopo le recenti funzionalità immessi dai precedenti aggiornamenti. Di questi ultimi ce ne sono stati tantissimi soprattutto nell’ultimo periodo. Hanno goduto e godono ancora dell’apprezzamento di tutti quelli che la frequentano abitualmente ed assiduamente.
La scelta ricade su WhatsApp perché, oltre gli aggiornamenti che portano in dote novità, i suoi sviluppatori implementano al suo interno numerosissime feature di sicurezza e di tutela della privacy. Certo, gli standard di tutela già sono elevati, ma non si perde tempo e si vuole portarla a livelli altissimi. Purtroppo, però, i problemi sono dietro l’angolo.
Nel tempo abbiamo visto numerosissime tipologie di truffe avvenire al suo interno. Si tratta, in larga parte di messaggi che invitano a collaborazioni lavorative o che, ad esempio, annunciano vincite stratosferiche. Ora, però, sta imperversando un altro raggiro che sta mietendo numerosissime vittime sul suo cammino.
Non capita poi così di rado che i truffatori pongano la loro attenzione sulla piattaforma di messaggistica di proprietà Meta. Il motivo principale sta nella sua popolarità che fa si che il grado di diffusione di eventi nefasti sia rapido ed anche molto, ma molto efficace. Sono tante le vittime, infatti, dell’ultimo raggiro in atto nelle ultime ore.
Si tratta di messaggi che arrivano all’improvviso e da mittenti di cui gli utenti si fidano perché amici o parenti. Purtroppo, però, si rivela il solito attacco phishing e le conseguenze sono sempre le stesse, anzi, in questo caso, si finisce col perdere il controllo del proprio account su WhatsApp, mettendo in pericolo altri utenti.
Arriva un messaggio da parte di un conoscente in cui viene chiesto di inviare un codice che è arrivato “per sbaglio” alla numerazione errata. In realtà, tutto parte non da un messaggio interno alla piattaforma, ma da un SMS che da l’avvio all’attacco “smishing“. In quest’ultimo è contenuto il codice a sei cifre oggetto della questione.
La richiesta, invece, arriva da una conversazioni interna a WhatsApp. E se l’utente invia il codice, ecco che hanno inizio i guai. Ebbene sì, avete capito benissimo. Una volta consegnato il codice a sei cifre che è quello di cui si ha bisogno per l’autenticazione a due fattori, la vittima non avrà più il suo account che sarà sfruttato per propagare ulteriormente la truffa.