Tra Fake News e Favolette: Il bugiardo abita sui Social
L'accesso sempre più senza barriere alle nuove forma di comunicazione, ha scatenato una vera e propria epidemia di millantatori

Ricordate “Hello darkness, my old friend“? Nel 1964, Simon & Gurfunkel scrissero e cantarono “The sound of silence“, oggi come mai, è un evergreen che nei suoi versi introduttivi, descrive meglio l’essere umano che alberga sui social.
L’espansione di Internet e dei social media, nonché della loro influenza sulla psiche umana, ha portato a una democratizzazione esponenziale di voci e contenuti fuorvianti, che hanno raggiunto il grande pubblico in ogni angolo remoto del mondo e del web. Alcune sono diventate delle celebrità, o almeno tali, altre invece si guadagno da vivere con una videocamera e contenuti video su canali come YouTube, Instagram & Co e come se non bastasse, sono riusciti a creare anche un nutrito gruppo di follower o forse accoliti.
Sfortunatamente, con un facile accesso alle moderne tecnologie, forme di comunicazione e la pressione costante per la ricerca della gratificazione istantanea, sono comparsi contenuti che piuttosto alzare il livello di cultura ne hanno abbassato gli standard. I “gatekeeper” (per approfondimenti vedi Wikipedia) che hanno esaminato i contenuti in passato sono assenti, portando a una proliferazione di materiale tossico sul web come a discorsi di odio, fake news, violenza in diretta streaming e tanti pseudo guru specializzati in fuffa. La libertà di parola è stata ampiamente allargata fino ai suoi limiti, con conseguenze distruttive.
Il gatekeeper è colui che attua l’azione di gatekeeping. Occupa la posizione di “esperto” (politici, scienziati, sociologi, scrittori) in un determinato ambito della società e ha il compito di filtrare le informazioni in quello specifico ambito. – fonte Wikepedia –
A parte gli estremi, c’è stata e continua ad esserci anche una costante proliferazione di trasgressioni “più lievi”: persone che hanno approfittato della facile diffusione della disinformazione, di un pubblico istantaneo per auto-promuovere storie esagerate in cerca di fama e sopratutto in Italia, facendo leva sull’attuale situazione socio-economica del paese.
Ci sono diverse storie più o meno note, di artisti della truffa in vari settori, che costruiscono il pubblico rapidamente fino a quando la verità non esplode. Nel mondo della scrittura, un habitat particolarmente ricco per la comunicazione su Internet, un esempio è la storia di Anna March, una “trappola letteraria” secondo un articolo del Los Angeles Times di Melissa Chadburn e Carolyn Kellogg. È riuscita a creare l’immagine di una scrittrice freelance affermata e di successo ed avere un nutrito seguito di donne scrittrici su Facebook, il tutto basato su un paio di video fortunati e condivisioni a go go.
Organizzava ritiri ed eventi per scrittori in locali fantasiosi come l’Italia, offriva servizi di editing con spese elevate, intascando elevati compensi anticipatamente, ma alla fine chi pagava per ricevere in cambio il suo servizio, non riceveva nulla e gli eventi venivano annullati. Anna March faceva leva su gruppi emarginati e attirava a se scrittori vulnerabili e ambiziosi, che si rivedevano nei sui contenuti.
Questa storia sembra alquanto di moda anche da noi. Ti sarai imbattuto sicuramente su pseudo guru che ti “izzano” contro messaggi su cosa e come fare per trovare il successo, di mega fatturati basati sulla tua lista di contatti e molti altri ancora. Se li ascolti bene, stanno facendo leva sul tuo problema socio economico attuale dicendoti, che dipende tutto da te e se vuoi migliorare devi acquistare X!
Ci sono diverse storie sul web e molti di essi passano inosservati e riescono a farla franca, spillando soldi…
Non solo truffe e pseudo guru, ci sono persone a cui la vita è stata distrutta con la divulgazione di video divenuti poi virali, presi di mira dal bullismo, foto, profili finti o il video divenuto virale in cui un cameriere scrive contenuti razzisti del tutto falsi su una ricevuta, solo per attirare l’attenzione e ispirare indignazione. In ogni caso, la natura della verità diventa oscura mentre l’indignazione e le emozioni diventano virali e viaggiano in greggi di pecore alla velocità dei social.
Persone così nella società sono sempre esistite, molto probabilmente prima usavano altri mezzi, e oggi magari, si da tutta la colpa al web, affermando che Internet sia un mondo selvaggio. Il vero problema? Mancanza di cultura generale e solidi valori alla base di ognuno.
La chiave è procedere con cautela; tutto quello che leggiamo, che commentiamo, spesso è pensato proprio per attirare la nostra attenzione e scatenare le nostre paure ed emozioni. Cerca di mantenere la calma e riflettere, osserva e lascia spazio al tuo scetticismo. Accoglilo!