Ramadan anche per i social network

Social o non social, questo è il problema: si possono usare questi strumenti di comunicazione anche nel mese sacro del Ramadam oppure sono esenti da tutto ciò?
Sempre di più sono i fedeli musulmani che stanno decidendo di digiunare non solo dal cibo ma anche da Facebook e Twitter: sembra infatti che l’astensione da Internet sia una purificazione ulteriore dell’anima.
Il mese di Ramadan, il nono mese del calendario islamico nel quale i musulmani digiunano dall’alba al tramonto, ha preso il via il 29 giugno. E’ il versetto 183 della seconda Sura del Corano che prescrive il digiuno per i fedeli in questo periodo.
Credenti, vi è stato prescritto il digiuno come è stato prescritto a coloro che sono venuti prima di voi e può essere che siate timorati per giorni contati (quelli del Ramadan, ndr), si legge nel testo sacro, che ricorda anche come sia possibile rimandare le giornate del digiuno per coloro che siano malati o in viaggio.
Online si è già scatenata la discussione: da un lato chi ritiene i social network utili strumenti di condivisione e di diffusione del Corano; dall’altro invece c’è chi ritiene anche l’uso di Internet un lavoro e per questo spegnerà tutto.
Secondo Abdul Ghani Hindi, professore di affari religiosi e sociali all’ Università Al-Azhar del Cairo:
Astenersi dalle pratiche quotidiane può anche riguardare l’uso dei social media. Io userei i social network a mio beneficio, in qualunque modo ritenga opportuno, a condizione che non mi impediscano di adempiere i miei obblighi religiosi, come leggere il Corano ed eseguire la preghiera Tarawih (preghiera recitata dai musulmani da un’ora e mezzo dopo il tramonto a poco prima dell’albanel corso del mese di Ramadan).
Francesca Lizi