MafiaMaps: tracciamoli tutti insieme

Vuole essere il più aggiornato database sui criminali di mafia in Italia e stanno cercando fondi sul web.
“La mafia fa schifo”, titola un libro (e lo diceva anche il compianto Peppino Impastato), ed è vero, c’è poco da fare. Però qualcosa è stato fatto: un team di ragazzi italiani, con alle spalle il successo di WikiMafia , hanno inventato MafiaMaps, sezione specifica di Wikimafia, una app che permette di mappare i fenomeni mafiosi d’Italia, al grido di #mappiamolitutti.
L’app permette di consultare chi sono i mafiosi ancora in circolazione, dove sono stati rintracciati, ma anche le operazioni di polizia in corso, gli eventi e le iniziative contro la mafie e altro ancora.
I realizzatori però adesso fanno appello al web, con una raccolta fondi che finirà il prossimo 23 maggio. Obiettivo? Raggiungere 100 mila euro per avere una mappa completa e sempre aggiornata.
Abbiamo deciso di lanciare la campagna crowdfunding per creare una community che usi l’app, altrimenti è inutile svilupparla. Inoltre: non vogliamo soldi pubblici, per evitare la polemica fatta a chi spesso si occupa di antimafia: vivere con i finanziamenti statali,
così spiega Pierpaolo Farina, uno dei co-fondatori dell’app, la decisione di affidarsi alla Rete per racimolare i fondi. Ma non risparmia una bordata alle personalità e alle Istituzioni che nel tempo gli hanno promesso appoggio, salvo poi nicchiare, fino a tirarsi indietro.
Ci avevano garantito supporto al via dell’iniziativa e poi sono spariti. Mentre alcune associazioni ci hanno negato il sostegno perché non erano state contattate fin dall’inizio. Adesso, però, non ci interessa fare polemica, ci interessa lavorare.
Con l’augurio che questo progetto prenda piede, vi lasciamo con una frase di Paolo Borsellino (scontato direte voi, necessario dico io):
La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.