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La guerra dei servizi di Music Streaming

Lo stato dell’arte dei principali servizi di musica in streaming a livello globale tra numero di utenti e future acquisizioni.

Conoscete Jay-Z? Conosciuto principalmente per le sue performance da rapper, al secolo Shawn Corey Carter, è anche un imprenditore e produttore discografico statunitense molto attivo nel campo dei servizi di musica digitale, uno su tutti, Tidal, piattaforma di audio e video streaming ad alta definizione (in gergo tecnico, lossless), lanciata dalla società Aspiro nel 2014 e successivamente acquistata dalla Project Panther Ltd, società di proprietà dello stesso Jay-Z. Jay-Z - TidalRilanciata nel 2016, Tidal è una delle piattaforme più interessanti e promettenti del settore, assicurando contenuti esclusivi (Jay-Z si sarebbe assicurato tracce e album non presenti su altre piattaforme grazie al suo nome e ai contatti maturati nello Star System musicale) e un servizio altamente affidabile dal punto di vista tecnologico. Questi due fattori hanno reso infatti Tidal particolarmente appetibile agli occhi di altre grandi digital companies, che puntano alla qualità, più che al numero di utenti, per provare ad avere il monopolio nelle vendite di musica online.

Apple a caccia di Tidal

Le ottime performance di Tidal hanno portato Apple a dichiarare, dopo appena un anno dal lancio di Apple Music, di voler acquisire la società di Jay-Z e puntare dunque a insidiare l’attuale primato di Spotify, che con i suoi 30 milioni di utenti iscritti (Marzo 2016) sembra essere il vero avversario da battere (non dimentichiamo che Apple, grazie all’introduzione di iTunes, ha rivoluzionato l’industria musicale, infliggendo un duro colpo al sistema oligarchico delle major discografiche).

Piattaforme Music Streaming - Utenti iscritti

Proposta

Uno scontro senza rivali

Come si evince dal grafico di Statista (realizzato sulla base dei dati più recenti diffusi dalle stesse compagnie), Apple Music ha toccato quota 15 milioni di utenti paganti iscritti, a livello globale, a Giugno 2016. Una eventuale acquisizione di Tidal, che occupa il quinto posto di questa classifica, porterebbe non solo ulteriori 3 milioni di paid subscribers (ovviamente il dato è soggetto a variazioni, nel caso di duplicazioni di utenti iscritti a entrambi i servizi) ma innanzitutto brani unici, esclusivi e una qualità di ascolto di prima fascia, insediando in questo modo il primo posto di Spotify. Nessuno spiraglio per gli altri attori in gioco, almeno secondo quanto riportato nel grafico precedente, con Pandora, Rhapsody – Napster e Deezer che si attestano sui 3 o 4 milioni di abbonati.

Una guerra all’ultima nota. Che ne pensate, in base alle vostre esperienze d’uso personale, chi vincerà?

Tommaso Lippiello

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Tommaso Lippiello

Lavora da tempo come Digital Program Manager per Agenzie di Marketing e Comunicazione e in Aziende del settore ICT. Consulente Digitale per realtà come DigiCamere - Camera di Commercio di Milano, Microsoft Bing, Reply e Luxottica, è attualmente Digital Innovation Manager in CRAI Secom SpA, Docente presso l'Università LIUC nel corso "La comunicazione interattiva: blog, social network, app, business network" presso la facoltà di Economia e Management e Advisor allo IULM Innovation Lab. Esperto di Social Media ha esperienza come Speaker e Formatore ed è il creatore e redattore di SocialMediaLife.it e co-Founder di MobilitaPubblicoImpiego.it. Seguimi su:

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