Il Social vietato ai minori

Vi parliamo di Pornterest, per chi ancora non conoscesse l’anima porno dei social network.
Pinterest è ora il terzo socialnetwork al mondo, secondo i nuovi dati di Experian. Come Facebook e Twitter, Pinterest ha creato un social network completo con un verbo particolare inventato per il sito stesso: Pinning.
Il suo ingresso nel web ha dato un terzo volto all’Olimpo social e ha generato nuove realtà.
Prendete PinAQuote.com, per esempio. Si tratta di un sito che permette agli utenti di prendere una citazione da qualche parte sul web e rapidamente trasformarla in un pin di Pinterest. O PinCat, un sito che consente di scegliere tra tante belle foto di gattini per inchiodarli alla vostra bacheca Pinterest. Naturalmente i gattini si potrebbero condividere su Instagram, tweettarli, o postarli sul Facebook ma non è certo emozionante come pinnarli.
Eppure, nelle Rete, c’è chi non si accontenta di condividere cuccioli birbanti e tenerose palle di pelo.
L’altra metà di internet non vuole le palle, vuole le tette. E infatti è inutile negare che ci siano un sacco di tette su Facebook e su Twitter, ed era quindi scritto nel grande libro del mondo che prima o poi sarebbe nata una pornificazione di Pinterest. Pornterest è il suo nome ed è esattemente quello che pensate che sia.
Come Pinterest, Pornterest è un social a tutti gli effetti: non produce i suoi contenuti, tutti frutto della minuziosa ricerca degli utenti. Ogni utente può creare le proprie bacheche in base alle categorie cui è più affezionato e condividere quanto trova online con il resto della community. Bando all’egoismo insomma.
Ma attenzione, anche Pornterest ha le sue regole:
1- si richiede a tutti gli utenti di identificare la fonte delle immagini condivise.
2- si richiede agli utenti di avere almeno 18 anni di età, al fine di caricare immagini e video,
3- si richiede che sia verificabile che i soggetti nelle immagini abbiano almeno 18 anni di età.
Ricordiamo poi l’ultima sacra regola del genere: si fa ma non si dice. Noi l’abbiamo appena infranta nel nome dell’informazione e del diritto di cronaca.
Buona navigazione a tutti.
Luca Valzesi