Credito e social media: quando un profilo diventa garanzia per un mutuo

Facebook diventa garante di finanziamenti bancari.
In un ‘epoca come la nostra dove, crisi su crisi, le banche non danno credito ai creditori che non possono poi far girare l’economia, tra le mille garanzie adesso c’è anche Facebook: come dire, “metto un’ipoteca anche sul tuo profilo”.
Sono sempre di più gli istituti di credito che negli ultimi mesi stanno usando i profili social dei clienti per vagliare la loro affidabilità come clienti. Se i loro profili e contatti non convincono gli analisti, sei un cattivo pagatore. Nella cerchia non rientra solo Facebook, ma anche LinkedIn e Twitter.
Per esempio LendUp di San Francisco controlla il numero di follower su Twitter, Lenddo esamina la morosità degli amici di Facebook mentre Neo analizza i contatti di LinkedIn. Metodi ovviamente discutibili ma anche poco credibili dal punto di vista di una vera analisi del rischio bancario, però gli esperti analisti dicono che i dati social saranno sempre più un ingrediente importante sulla valutazione dei clienti.
In realtà c’è una specie di regola per calcolare l’affidabilità creditizia: LendUp, prima di concedere un credito controlla attraverso un algoritmo l’interazione del richiedente sui social network, verificandone i follower su Twitter e il numero degli amici sula piattaforma di Mark Zuckerberg. Se questa è alta, vuol dire che sei economicamente stabile e quindi “degno” di essere loro cliente.
Che la vita social sia sempre più un fattore imprescindibile per valutare la personalità dell’utente, soprattutto in ambito lavorativo, era cosa risaputa: tanti sono i casi di persone licenziate o assunte per via di alcuni post o commenti sui loro profili sociali.
Se la pratica sia moralmente o legalmente corretta non ci è dato sapere, fatto sta che le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra e hanno tacciato la pratica come discriminatoria e ingiusta.
Francesca Lizi
Interessantissimo articolo fra 😉
serena
Grazie sere, carina come sempre 🙂
Concordo, pezzo molto interessante. 🙂