Branded Entertainment: cos’è e quali vantaggi può portare all’azienda

Il Branded Entertainment come alternativa al marketing tradizionale. Ecco le sue caratteristiche e i possibili benefici.
Il Branded Entertainment è un formato, relativamente recente, che fonde e massimizza i concetti di Storytelling e di Viral Video per la creazione di un contenuto. Il progetto è finanziato totalmente o parzialmente dall’azienda la quale, attraverso il coinvolgimento del pubblico mediante l’intrattenimento, punta a comunicare e definire i suoi valori e la sua identità. Può essere anche definito come un miglioramento della tecnica del Product Placement, con la differenza che il brand risulta parte integrante del contenuto e non una semplice apparizione.
Si parla così di Brand Integration, al contrario dell’altra forma di Branded Entertainment chiamata Branded Content, in cui invece è l’azienda che crea, produce e realizza il contenuto. Per queste sue caratteristiche, il Branded Entertainment può essere identificato come una forma di content marketing, distinguendosi però da quest’ultima grazie alla forte componente di intrattenimento e per i diversi formati e canali di diffusione. I contenuti di Branded Entertainment spaziano infatti da veri e propri film, medio e cortometraggi, fino ad arrivare a programmi televisivi e web serie. Di conseguenza, i canali di diffusione dei contenuti variano dal Cinema, alla TV, al Web e agli Eventi.
Citando alcuni esempi è doveroso partire da BMW, uno dei pionieri di questo formato. La serie di otto episodi “The Hire“, lanciata nel 2001 è stato uno dei primi esempi di Branded Entertainment, con la presenza di star hollywoodiane. Ma è di recente che le aziende hanno iniziato a produrre sempre con maggiore frequenza contenuti di questo tipo. La maggior parte delle aziende si affida a professionisti del settore cinematografico per realizzare contenuti di branded entertainment, come registi affermati o l’appoggio di case di produzioni o agenzie specializzate. Interessante per esempio il cortometraggio “Nyngio“, realizzato da Gabriele Mainetti per Renault e presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, oppure quello firmato da Paolo Sorrentino per Campari dal titolo “Killer in Red“, ma gli esempi sono moltissimi.
Ma quali benefici portano alle aziende questi contenuti?
Rafforza la storia del Brand
Al giorno d’oggi i consumatori pretendono sempre più orizzontalità da parte delle aziende attraverso una maggior trasparenza e un dialogo costante che non si esaurisca con l’acquisto di un prodotto o servizio. Vogliono sapere cosa c’è dietro il successo di un’azienda e la storia che ha determinato tale successo. La forte componente di storytelling che caratterizza i contenuti di branded entertainment non può fare altro che estendere la narrazione e la storia del brand oltre le solite campagne pubblicitarie, donando al marchio un insieme di valori e un’immagine più autentica che cambierà la percezione del brand stesso.
Fornisce alle persone un motivo per prestare attenzione
Le persone amano le storie, ancora di più se la storia riesce a coinvolgere. Se si riesce a produrre uno storytelling vincente, gli spettatori andranno incontro a un emotional engagement o brand engagement in grado di catturare l’attenzione di chi guarda. Grazie all’intrattenimento che cattura la nostra immaginazione, il brand crea una sensazione di intrigo, che spinge l’individuo a guardare il contenuto e a ricordando, aprendo così le porte a un dialogo.
Il contenuto è percepito come un dono
Il Branded Entertainment, grazie al coinvolgimento che crea e all’esperienza innovativa che regala allo spettatore, non è considerato dal consumatore come un’interruzione di un’attività in essere bensì come un valore aggiunto da cui trarre un arricchimento personale. Il contenuto viene quindi percepito come un dono e non come uno strumento di manipolazione, grazie alla forte trasparenza che emana e il significato che trasmette.
Federico Bellu