Boom di social anonimi: fai di tutto ma nessuno sa chi sei

Dopo lo scandalo dell’NSA quanti di noi hanno temuto che i segreti e le conversazioni tenute sui social network fossero state intercettate? Allora perché non approdare nel mondo dei social anonimi?
In un mondo dove la condivisione dei propri spazi, foto e vicissitudini personali la fanno da padrone, da poco tempo vediamo una controtendenza: l’iscrizione massiccia sui social network che permettono l’anonimato. Non sono solo quei fora di incontri uomo-donna come Meetic, ma vere e proprie piattaforme social che in tutto anonimato, permettono di fare (più o meno) le stesse azioni che ogni giorno facciamo su Facebook o Twitter.
Per chi vuole condividere un segreto che non vuole più tenere per se, direttamente dagli USA arriva Secret, disponibile su App Store. Funziona così: dopo aver concesso a Secret l’accesso alla propria rubrica telefonica, un algoritmo cercherà le frasi condivise da amici (o da amici di amici) già presenti sul social network e le mostrerà in un elenco come se fosse una bacheca.
Abbiamo poi Whisper, un’app per iOS e Android che permette di inviare messaggi uno a uno in modo anonimo, e che a dicembre 2013 ha registrato tre miliardi di visualizzazioni di pagina. Per non parlare poi di Ask.fm, che purtroppo è diventato noto più per le vicende di bullismo che per il suo ruolo di social anonimo.
Ne potremmo citare delle altre, ma il punto focale è che ad oggi con tutte le migliorie che i grandi social hanno apportato e le nuove acquisizioni, l’utenza non percepisce più il beneficio o semplicemente lo stimolo di essere presente e condividere con il resto del mondo informazioni spesso troppo privati. Forse è proprio questo il punto: i grandi BIG hanno reso queste piattaforme dei business, perdendo di vista quelle che sono le aspettative dell’utenza.
Francesca Lizi