Ask: Cyberbullismo e Sexting

Ask un social pericoloso? Oppure primaria fonte del cyberbullismo e del sexiting in Italia?
Non è una novità, Ask è il social preferito degli adolescenti fra i 13 e i 16 anni. Un servizio di interazione sociale, basato sulla domanda-risposta, lanciato nel 2010 dai fratelli lettoni Sinka.
Ask si presenta come un semplice e simpatico mezzo di comunicazione, ponendo domande alle quali si può rispondere o meno allegando anche immagini o video, anche in forma anonima, un incoraggiamento per i più timidi. Un continuo trillo di messaggini ai quali rispondere, per i quali i giovanissimi hanno davvero una carattere compulsivo.
Ciò che emerge dal primo Safe Internet Day, tenutosi il 12 febbario 2014, è che la situazione italiana sia tra le più gravi in Europa. I giovani italiani sono esposti a Sexting, violenza e Cyberbullismo tutti i giorni, e il mezzo preferenziale è proprio Ask, che può colpire i più sensibili in forma anonima, celando pericoli e insidie. Il rapporto tra giovani e Web nel nostro paese è tutt’altro che sano.
Nove minori su dieci navigano quotidianamente sul web e sei su dieci inviano e ricevono foto o video piccanti. A destare l’allarme è il dilagare del sexting, che insieme al cyberbullismo è un fenomeno pericoloso e da non trascurare, come evidenziano le autorità. Numerosi, forse troppi, sono i casi di istigazione al suicidio, appena dopo i casi di sexiting, a danno di ragazzine e di cyberbullismo per ragazzi e le ragazze.
Continuano a essere ripresi o sottratti video o foto hot da mettere in circolazione per schernire qualche ragazzina, continuano i messaggi di minacce e di beffa contro ragazzini presunti gay, e Ask sta diventando, nell’immaginario comune degli utilizzatori più infimi, il mezzo adatto a diffondere questo genere di meschinità.
Ask dovrebbe prendere provvedimenti? Voi che ne pensate?
Marialuisa Allocca