Ask contro il bullismo

Ask.fm sarà presto assorbita da Ask.com con l’obiettivo di combattere il bullismo e fermare l’ingente numero di suicidi adolescenziali.
Interactivcorp, meglio conosciuta come IAC è l’azienda titolare di Ask.com. E proprio in queste ore ha annunciato l’acquisto di Ask.fm. Omonimi se non fosse per la differenza del dominio e con la stessa funzionalità, quella di porre domande e ricevere risposte. La sottile differenza sta nell’uso dei due portali, in Ask.com (nato nel 1995 come AskJeeves, tentando di competere con Google nella ricerca web, obiettivo sfortunatamente fallito) gli utenti chiedono chiarimenti rispetto ad argomenti più svariati o delucidazioni; in Ask.fm qualsiasi utente registrato al portale ha la possibilità, anche in forma anonima, di lasciare un messaggio ad una precisa persona.
Tutto potrebbe risultare nella norma, se non fosse che spesso Ask.fm è il territorio preferito dei cyberbulli, piattaforma gettonata tra gli adolescenti tra gli 11 e 18 anni con la voglia di instaurare rapporti anche con persone schermate dall’anonimato, cosa che non fa paura, anzi diverte e incuriosisce. Così ci imbattiamo in situazioni che superano la semplice battuta, rafforzati dalla privacy della propria identità, che portano a veri atti persecutori e minatori. Comportamenti che hanno indotto diversi adolescenti al suicidio.
L’intento di Doug Leeds è di comprare Ask.fm per tutelarne la sicurezza, renderlo un luogo più sicuro anche per gli adolescenti con i dovuti veti per gli abusi. L’acquisto nasce dai fatti di cronaca accaduti nell’arco dello scorso anno: un nome troppo simile a quello di un sito pulito e regolato come Ask.com, che ha indotto IAC ad inglobare il problema. Allontanando anche i probabili responsabili.
La cifra dell’acquisto non è stata resa nota. Il progetto di Ask.fm risponderà entro 24 ore alle eventuali proteste degli utenti, cambierà le sue policy di prevenzione e di sicurezza e rimuoverà d’ufficio gli utenti con segnalazioni multiple.
Non ci resta che augurarci che queste modifiche siano significative.
Marialuisa Allocca